Sognare non costa nulla e spesso se qualcosa la immagini la realizzi. La piazza di Potenza (come città e come calcio), malgrado da alcune parti si cerchi di annullarla o di far vivere il capoluogo sotto una cappa di non si sa quale "reverenza congenita" verso altre città o società, è tra le grandi di questa serie C e fortunatamente da nessuna parte il blasone o presunto tale fa vincere i campionati. Una presa di coscienza collettiva che dopo anni di sudditanza indotta verso tutto e tutti sta facendo rinascere la città in tutti i campi grazie anche ad associazioni culturali e sportive che hanno risvegliato l'orgoglio potentino. Certo, ci vorrà ancora del tempo per far modificare all'osservatore esterno, ma probabilmente più a quello interno, una visione di crisi perpetua e di immobilismo, cancellare preconcetti a volte costruiti ad arte ma Potenza non ha nulla da invidiare alle altre piazze, anche perché, ad esempio lo sport è imprevedibile e solo il campo può decretare il successo o l'insuccesso.

Salvatore Caiata ha portato alla ribalta nazionale la squadra di calcio già dalla serie D e ora si appresta a farci vivere il quarto campionato consecutivo di terza serie e visti i problemi rilevati in altre piazze non è una conquista da poco. Una sola cosa deve essere certa: chi indosserà la maglia del Leone Rampante deve sapere che non può essere un ripiego ma un onore giocare per una città che vive anche di calcio da oltre cento anni.

[Voceroca]

Sezione: L'opinione / Data: Mar 29 giugno 2021 alle 19:27
Autore: Redazione 3 TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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