Involuzione totale del Potenza, dopo la bella prestazione ad Avellino, i rossoblu di mister Pietro De Giorgio riescono ad acciuffare il Giugliano all'ultimo assalto nel recupero grazie a Mazzeo che caparbiamente riesce a buttarla dentro. Un atteggiamento sbagliato, per la prima volta in campionato e una difesa che quando non è concentrata al massimo, prende "imbarcate" incredibili. Non è solo colpa della difesa, ma sinceramente non si riesce a capire questa alternanza di prestazioni eccellenti e buio totale. A volte dura qualche minuto altre volte un'intera partita. È una squadra votata allo spettacolo, al calcio ma subire 25 reti nel girone di ritorno in 13 partite (esclusi i riposi), con una media di 1,92 a partita, mantenendo la porta inviolata in sole due occasioni, Sorrento e Benevento, è un segnale di pericolo per il proseguo del campionato e dell'eventuale post season. L'allenatore rossoblu mette in evidenza il brutto atteggiamento della squadra.
Una delusione con i play off che non sono più tanto sicuri. «Oggi abbiamo fatto il primo tempo, in fase difensiva, più brutto di tutto il campionato, non abbiamo avuto mordente, non accorciavamo sulle seconde palle, tutta la squadra ha disputato la peggior partita e questa cosa mi fa arrabbiare, perché in questo momento della stagione dove cerchi di rimanere più in alto possibile, non possiamo avere dei cali di tensione. Noi non siamo i più forti, stiamo cercando di fare qualcosa più grande di noi e rimanere più in alto in classifica ma in questo momento non ci possono essere partite dove puoi sbagliare atteggiamento, soprattutto il primo tempo, ma soprattutto dopo il 2-0 perché dopo due a zero non ci siamo rilassati si è riaperta la partita. Poi per carità in questo momento l'episodio non di aiuta perché abbiamo subito un eurogol, un eurogol su punizione, ma per l'atteggiamento non ci sono alibi perché l'atteggiamento del primo tempo soprattutto non mi è piaciuto il secondo tempo hai provato a fare la partita, però ogni volta che ti superano la metà campo abbiamo sempre sofferto e questa è una cosa inaccettabile perché non si può pretendere di giocare continuamente nella metà campo avversaria quando costruisci qualcosa dobbiamo stare attenti perché oggi siamo andati sul fondo a 30 metri dalla porta loro almeno 100 volte e abbiamo fatto quattro volte anche quando l'hanno fatto loro. Poi soprattutto in fase difensiva ormai sappiamo bene cosa fare diventa un peccato pareggiare queste partite, ma quello che fa male subire questi gol. Ripartiamo subito da martedì, bagno di umiltà da parte di tutti e continuare a pedalare più forte degli altri. Ripeto perché se corriamo alla pari degli altri facciamo fatica».
Un passo indietro, anzi 4, rispetto alla partita con l'Avellino. «Se avessi la ricetta per mettere a posto la difesa l'avrei già preparata al volo. Ecco perché non è oggi che abbiamo preso il primo gol mentre subiamo gol sempre, ma lo subiamo quando non lavoriamo tutti e 11 perché oggi credo che abbiamo fatto tutto noi e credo che ci abbiamo messo tanto nel nostro ma in negativo. Soprattutto nella fase di non possesso. Abbiamo creato tantissime, palle gol e secondo me quattro gol sono anche pochi. Questa partita poteva finire 10-10 che non è una cosa che mi fa star tranquillo perché noi creiamo tanto, ma di solito abbiamo sempre tanto equilibrio, credo che oggi ci siano state transizioni di numeri eccessivo. È vero che giochiamo con una squadra molto brava davanti perché è una squadra che ha fatto diversi gol, fuori casa fa bene, una squadra che lascia sempre tre uomini su e in contropiede sono bravi perché c'è gente di gamba, ma la ricetta è in questo momento non c'è. La stiamo cercando perché lavoriamo tanto sul campo. Stiamo lavorando in maniera dura il problema è che alterni prestazioni importanti da difesa forte come quella di Avellino, perché noi Avellino abbiamo preso un tiro e ci hanno fatto gol a prestazioni come quelle di oggi che sono prestazioni completamente diverse. Per quanto riguarda il Verrengia credo che oggi abbia sbagliato io perché non dovevo farlo giocare, ieri durante la rifinitura ha fatto un movimento in un contrasto con il ginocchio che si è girato. Ci siamo spaventati tanto, Per fortuna non si è gonfiato. Oggi stava bene ha provato prima della partita stamattina e stava bene. Però secondo me non ha fatto una buona partita perché non era al top della condizione. Non deve diventare il capro espiatorio perché abbiamo preso quattro gol, quando prendi quattro gol la colpa è di Caturano che ha difeso male fino ad Alastra che non ha parato, quindi si parla sempre di blocco squadra. Sicuramente quello che non mi è piaciuto del primo tempo è stato l'atteggiamento, un atteggiamento passivo, soprattutto sul due a zero quando la squadra ha pensato che la partita fosse chiusa quando dico sempre che il risultato più brutto è il 2-0 perché quando te la riaprono poi iniziano subentrare le paure. Quindi, prestazione del primo tempo più brutto della stagione. Può capitare, dobbiamo archiviare. Ci facciamo un bel bagno di umiltà perché dobbiamo pedalare tanto e continuare a lavorare da martedì come abbiamo sempre fatto».
I cambi, Novella, Burgio, Ghisolfi ed Erradi. «Allora Novella l'avrei sostituito a prescindere. Poi ho dovuto fare un'altra sostituzione nello spogliatoio, forzata che quella di Burgio, Novella perché gli è uscita fuori la spalla e Burgio perché ha preso una gomitata alla tempia e gli girava la testa. Per quanto riguarda Erradi è un giocatore per noi importante soprattutto in fase di non possesso ci dà una grossa mano, però non è Erradi il problema se gioca o meno, ma oggi. Ripeto l'atteggiamento, non mi è piaciuto perché è stato tanto passivo. Eravamo lunghi non siamo stati squadra forte. Quando lavori bene tutti e undici facciamo belle figure come quella di Avellino, quando non lavori da blocco squadra fai la figura che hai fatto oggi nel primo tempo perché ci siamo inventati tutto noi, abbiamo fatto tutto da soli. Quando parlo di reparto difensivo è ovvio che funzione degli attaccanti diventa determinante perché più pressi forte in avanti più costringi l'avversario a giocare in fretta anziché dargli tutto il tempo possibile, immaginabile per poi caricare e calciare dove la linea difensiva è costretta ad allungarsi e non prendiamo la misura perché oggi sulle seconde palle non siamo stati bravi per niente».
L'atteggiamento e la crescita. «Sono molto arrabbiato per il primo tempo, nel secondo c'è stata almeno una reazione. Per quanto riguarda la crescita io sono il primo a difendere i ragazzi, soprattutto quando si sbaglia, ma per crescita intendo situazioni di di gioco. Quando viene a mancare l'atteggiamento no, non è crescita. Quella non può essere una crescita, a volte sono stato anche criticato perché difendo troppo i ragazzi, ma fino a quando l'atteggiamento rimane giusto. Se tutti corrono e dai il 100% l'errore ci può stare, individuale collettivo, ma io oggi sono particolarmente arrabbiato con i ragazzi e lo sanno anche loro. Credo che hanno già parlato tra di loro, perché ormai si conoscono, quello che non condivido oggi è che per la prima volta ho visto un atteggiamento sbagliato di questi ragazzi, che finora non avevo visto perché non è la prima volta che prendiamo quattro gol, ma l'atteggiamento di oggi non mi è piaciuto. Poi altre volte hai preso gol p errore collettivo, errori individuali o distrazioni, ma l'atteggiamento di oggi è quello che contesto è l'atteggiamento di oggi che mi ha fatto arrabbiare. Ncredo che hanno sottovalutato l'avversario perché se sottovaluti l'avversario non vai in vantaggio 2 a 0 facendo un inizio partita molto molto forte, hanno preparato la settimana bene perché in settimana avevo paura di un collasso psicologico, un rilassamento anche negli allenamenti invece non è successo. Noi ci siamo rilassati sul 2-0, quando a un certo punto si è pensato che la partita potesse essere fin troppo facile quando non è così perché il Giugliano è una squadra che può fare risultato contro chiunque ed è una squadra che si si riaccende da un momento all'altro, quindi dal secondo gol in poi per noi è arrivato un atteggiamento completamente sbagliato fino alla fine del primo tempo»
La crescita di Mazzeo. «L'unica nota positiva di questa sera è stata la reazione dei ragazzi perché è di Mazzeo ormai non ne parlo più. Credo che Mazzeo sia diventato un giocatore titolare a tutti gli effetti. Stasera l'ho fatto entrare addirittura prima di Rosafio perché volevo un destro dalla parte opposta che rientrasse e le Schimmenti stava ancora tenendo botta a sinistra e a destra aveva creato due-tre situazioni, quindi è diventato un giocatore alla pari di Schimmenti, di D'Auria, è un giocatore 2005, nostro che sta crescendo tanto e siamo contenti anche del lavoro fatto finora è che in questo momento io in primis come allenatore del Potenza mi sono abituato bene perché ho visto una squadra che finora ha sempre giocato bene, è una squadra che si è sempre applicata. Per carità, credo che anche oggi abbiamo creato veramente tantissime palle gol anche sul 3-3. Noi abbiamo avuto la possibilità di andare in vantaggio su due a due, stasera sono arrabbiato perché sono abituato a un atteggiamento dei nostri ragazzi, sempre positivo, sempre perfetto e questa sera nel primo tempo, soprattutto dal due a zero in poi e fino a fine primo tempo l'atteggiamento non ce l'abbiamo avuto. Sono particolarmente arrabbiato perché ci tenevamo a vincere, sappiamo che se vogliamo stare tra le grandi in questi momenti del campionato non si può più sbagliare, perché davanti abbiamo squadre importanti delle qualità del Catania stanno uscendo fuori, è un momento nel quale se vogliamo stare tra le grand sappiamo che non si può sbagliare. La rabbia di questa sera è il grande dispendio di energia che stiamo stiamo facendo per stare più in alto possibile che non è una cosa scontata, questo lo voglio anche evidenziare, nel senso che rimane comunque un grande campionato che si sta facendo con questi ragazzi. Però, io credo come i tifosi, come i giornalisti siamo stati abituati da questi ragazzi in maniera molto positiva e quando vedi un atteggiamento come è successo oggi ti arrabbi, perché sai che non sono i nostri ragazzi».
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