Il dato aggiornato a ieri parla di 11,6 milioni di metri cubi, praticamente poche decine di migliaia in meno rispetto all’attuale capacità massima dell’invaso, aumentata di recente dal ministero di un paio di milioni dopo i lavori alle paratoie di mezzofondo. Le abbondanti piogge di questo primo scorcio di primavera hanno riportato la diga del Camastra a livelli che non si vedevano ormai da diversi anni. Presto per dire se i rischi legati ad una nuova crisi idrica siano del tutto azzerati, ma è chiaro che arrivare all’inizio dell’estate con una riserva superiore ai dieci milioni di metri cubi dovrebbe mettere al riparo da sgradite sorprese i 140mila lucani che nell’estate-autunno 2024 hanno dovuto fare i conti con un’emergenza senza precedenti.

Il saldo in attivo rispetto al 31 marzo 2024 per la Camastra è di quasi 3 milioni di metri cubi (il dato dello scorso anno era di 8,7 milioni), con la concreta prospettiva di mantenere la diga alla massima capienza ancora per diverse settimane, alla luce delle ulteriori precipitazioni destinate a interessare il Potentino anche nelle prossime ore, come avviene ormai, tra pause più o meno lunghe, dalla giornata di mercoledì scorso. I timori e le preoccupazioni di questi giorni sono però legati alla situazione del comparto agricolo lucano: dal punto di vista irriguo e zootecnico, infatti, la crisi idrica è tutt’altro che risolta. Anzi, sullo sfondo c’è il rischio di uno “scontro” istituzionale con la Regione Puglia anche alla luce delle recenti dichiarazioni del governatore Emiliano. Ieri in Regione si è riunito il Tavolo Verde presieduto dall’assessore Cicala che non ha escluso la richiesta dello stato di calamità per il comparto agricolo lucano, qualora la ricognizione in corso sui volumi idrici a disposizione dopo le recenti piogge non dovesse restituire un quadro meno critico rispetto a quello delle precedenti settimane.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Mar 01 aprile 2025 alle 18:00 / Fonte: lanuova.net
Autore: Redazione
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