La Basilicata torna al Medioevo a causa della crisi idrica che riguarda lo schema Basento-Camastra, bacino che alimenta ben 29 comuni tra cui la città di Potenza. Sia chiaro: la siccità non è assolutamente la causa di questo disastro. La scarsità d'acqua nelle dighe lucane è aggravata da infrastrutture vecchie, mancanza di investimenti, malagestione e diffusa cultura dello spreco (perdite in primis). Se nella diga del Camastra ad oggi sono presenti 1.286.195 metri cubi (dati del 29 ottobre 2024, quasi 7 milioni un anno fa), nemmeno gli altri invasi lucani se la passano meglio.

Non se la passa meglio la Diga di Monte Cotugno, nel territorio di Senise, con poco più di 49 milioni di metri cubi d'acqua (lo scorso anno quasi 165 metri cubi d'acqua!) e nemmeno il Pertusillo, che alimenta anche la Regione Puglia, con circa 48 milioni di metri cubi. Non a caso, nei giorni scorsi, Acquedotto Pugliese ha alzato la guardia procedendo a ridurre la pressione su tutto il territorio.

Tornando alla crisi dello schema Basento-Camastra arrivano "buone notizie" per gli utenti: non ci saranno ulteriori restrizioni. I rubinetti continueranno a restare a secco dalle 18:30 alle 6:30 del giorno successivo. Giovedì 31 ottobre alle ore 9:00, il Governatore della Basilicata e Commissario straordinario per la gestione della crisi idrica Vito Bardi illustrerà il piano per uscire dall'emergenza. Intanto, Acquedotto Lucano è a lavoro per trovare fonti alternative  considerando che l'invaso è ormai quasi a secco. Meglio tardi che mai.

La Basilicata è terra ricca di sorgenti, terra in cui i lucani pagano l'acqua a peso d'oro. La politica FACCIA PRESTO assicurando ai 29 comuni l'erogazione dell'acqua (bene comune e pubblico) e i dovuti ristori agli utenti interessati dai disagi: categorie fragili, commercianti e famiglie. 

Sezione: L'opinione / Data: Mar 29 ottobre 2024 alle 22:30
Autore: RedLeon / Twitter: @tuttopotenza
vedi letture
Print