Torna a parlare Massimo Giove, attuale socio di maggioranza del Taranto FC 1927. Intervenuto al Corriere dello Sport, Giove parla di tutto ciò che è accaduto negli ultimi mesi.

Aveva parlato di una trattativa con Zerbo. A che punto è?

“Ancora una ventina di giorni e andremo a Torino per il passaggio delle consegne. Io non gestisco più nulla, perché decide tutto Zerbo“.

Teme il fallimento dopo la valutazione della Procura della Repubblica?

“No, è un debito rateizzato che il Taranto si porta dietro da anni e che sta continuando a pagare”.

Esclusione dal campionato?

“Ho provveduto a pagare gli stipendi e Zerbo a fare le compensazioni. Dalle verifiche fatte, gli F24 sono quietanzati e nel nostro cassetto fiscale risultano addebitati. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate non ha mai contestato nulla. Se non dovesse avere ragione, penso che Zerbo chiederebbe il fermo del campionato”.

La causa della debacle degli ultimi mesi?

“Colpa dei Giochi del Mediterraneo e dell’incompetenza di coloro che li stanno gestendo. Sono stati acquisiti nel peggiore dei modi e si sta proseguendo come peggio non si potrebbe. Un vero disastro politico”.

Pentito delle dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa del 1° luglio insieme a Capuano?

“Assolutamente no. Massimo Giove ed Eziolino Capuano sono stati fatti fuori per fare posto ai Giochi del Mediterraneo. Avevamo costruito una corazzata: eravamo già l’anno scorso la squadra più forte e lo saremmo stati anche quest’anno, avremmo vinto il campionato. Tuttavia, qualcuno ha detto: ‘Il Taranto non deve salire’. Questo, contrariamente alle promesse fatte, e mi riferisco al ministro Abodi e al Commissario Ferrarese. Abodi ha preso degli impegni con me e con la città che poi ha disatteso. Ci sono diversi testimoni, a partire da Sapia, che potrebbero confermarlo. Basti leggere le interviste rilasciate dal ministro ad aprile, maggio e giugno dello scorso anno. I lavori sarebbero andati avanti settore per settore, il che avrebbe consentito al Taranto di giocare allo Iacovone. Avevano parlato, per lo stadio, di una spesa di 20 milioni, poi lievitata a 45, infine a 65. Provate a immaginare quali costi di gestione avrà lo stadio per i futuri presidenti. Il ministro chiama in causa Galigani per discolparsi? Bene, sul telefonino di Galigani ci sono i messaggi del ministro in cui vi è scritto: ‘Voi giocherete allo Iacovone, per cui non create allarmismi’. Ci hanno fatto di tutto”.

Chi vi ha fatto tutto?

“Le istituzioni. Basta andare a ritroso per ripescare le polemiche fatte contro Capuano e il Taranto“.

Tra le istituzioni c’è un riferimento anche alla FIGC?

“No, il presidente Gravina è stato l’unico a restarci vicino e a riconoscere che il Taranto è stato letteralmente sparato. Lui sa che il Taranto si trova di fronte a un danno di lucro cessante e danno emergente. L’ultima entrata societaria è stata l’incasso della gara di andata playoff con il Vicenza. Al ritorno non ho beccato un euro, perché sono stati di più i danni che ho pagato che altro. E dire che la società era solida“.

Nonostante ci fossero Sorrento e Giugliano che dimostrano il contrario, lei ha sempre sostenuto che senza stadio sarebbe stato impossibile andare avanti. Però, il Taranto ha giocato fino a gennaio allo Iacovone.

“Ovviamente, perché al mio posto c’era Campbell. Se a maggio Abodi fosse stato chiaro e onesto, non avrei iscritto la squadra al campionato. Sono stato l’agnello sacrificale di tutta questa storia. Per quanto riguarda i casi di Sorrento e Giugliano, con tutto il rispetto, sono piazze diverse. A Taranto non si può costruire un progetto basato su ragazzini. Noi siamo stati ingannati“.

Da chi pensa di essere stato tradito?

“Ho una lista infinita, ma questi personaggi non hanno tradito solo me, hanno tradito anche la città. Il denaro impiegato per i Giochi del Mediterraneo servirà a costruire cattedrali nel deserto“.

Lei crede di non avere nessuna colpa?

“Il mio percorso è stato pulito. Tutti sbagliamo e, semmai abbia commesso un errore, è stato in buona fede. Probabilmente mi sono fidato di qualcuno a cui ho dato la vita e anche di più, e per queste persone che ho difeso mi sono messo contro l’intera città. Al mio fianco non ho avuto nessuno, né il Comune né la Provincia“.

Come è entrato in contatto con Apex?

“Tramite il Comune, lo sanno tutti. Ricordo bene come festeggiassero vittorie di campionati e Champions League, senza che io avessi ancora detto nulla a Campbell. Se hanno festeggiato è perché erano tutti d’accordo. Dovreste domandare all’ex sindaco Melucci e all’assessore Azzaro cosa non abbia funzionato con Campbell“.

Perché difficilmente qualcuno si avvicina al Taranto?

“Molti imprenditori preferiscono le città del Nord Italia. Si guarda anche l’economia di una città, e in questo momento Taranto non offre nulla. Le sponsorizzazioni acquisite dal Taranto negli ultimi due anni sono pari a zero“.

Valerio Antonini, presidente del Trapani, pare che ce l’abbia con lei. Sa spiegare il motivo?

“Non saprei. Avevamo una trattativa aperta per la cessione di Matias Antonini, che però mi chiese di essere ceduto in B. Se l’avessi dato al Trapani avrei guadagnato molto di più“.

Dove vede il Taranto tra due anni?

“Non lo vedo. Immaginare che qualcuno venga a buttare milioni di euro, francamente la vedo difficile. I presidenti vanno aiutati, perché il campionato di Lega Pro è da chiudere. Ci vorrebbe il fair play finanziario e bisognerebbe favorire i bacini di utenza più ampi“.

Ha chiuso con il calcio?

“Sì, ma voglio giustizia. Non finirà qui”.

Sezione: Mondo Calcio / Data: Mer 26 marzo 2025 alle 18:59 / Fonte: blunote.it
Autore: Redazione
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