Nove milioni 57mila 912 metri cubi d’acqua. È racchiuso in questa cifra il paradosso della diga della Camastra e della conseguente emergenza idrica che ha tenuto sotto scacco 140mila lucani in 29 comuni. Oltre nove milioni di metri cubi di acqua sono il livello che l’invaso ha raggiunto nel week end, dopo una settimana di maltempo. Un livello limite - culminato nelle ultime ore dopo che oltre 4 milioni di metri cubi in più si sono riversati in un solo giorno per effetto dello scioglimento della neve – che non solo ha fatto sì che la diga sia piena ma anche che si paventasse un suo svuotamento per “raggiunti limiti”. “Nelle prossime ore per sopraggiunti limiti è possibile lo sversamento della diga della Camastra nel Basento” è l’avviso che è stato diramato tra domenica e lunedì dopo l’incontro del Centro di coordinamento Soccorso di Matera con alcuni comuni che – a loro volta – hanno invitato la popolazione a fare attenzione proprio nelle vicinanze del fiume Basento per possibili pericoli legati all’innalzamento del fiume per le persone, gli animali e le attività produttive. Lo sversamento, dunque, è apparso possibile. Senza, però, che si concretizzasse, almeno per il momento. L’apertura degli scarichi della Camastra ed il relativo sversamento nel Basento, infatti, per ora sono stati esclusi.

Nonostante la diga abbia ufficialmente raggiunto la capienza massima consentita in base alle sue attuali condizioni si è scelto di attendere i prossimi giorni, legando la decisione alle condizioni meteo e soprattutto alle possibili piogge. La situazione è attualmente monitorata da tecnici di “Acque del Sud” ed è proprio l’ente che conferma che sono stati ultimati i lavori - per rispettare le prescrizioni del Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti - che consentirebbero di innalzare la quota dell’invaso di due milioni e mezzo di metri cubi di acqua, portando la capienza massima della diga ad undici milioni e mezzo. Un livello che – secondo i tecnici – consentirebbe di scongiurare una nuova crisi idrica nei prossimi mesi. Insomma, una buona notizia, soprattutto se si considera che la richiesta al Ministero sarà inviata in settimana e la risposta potrebbe arrivare entro la fine di febbraio.

Intanto, se sempre nella Camastra è stato fermato l’uso della piattaforma del Camastrino e nel Materano si fanno i conti con lo sversamento della diga di Gannano (che ha un limite di 2 milioni e 800mila metri cubi di stoccaggio) dando fiato alle coltivazioni in sofferenza per la carenza di acqua, il Comitato acqua pubblica “Peppe Di Bello” ha inviato una richiesta di incontro al presidente e commissario per l’emergenza Bardi, “per verificare lungo quali ipotesi si stia lavorando e si intenda lavorare per il definitivo superamento dell’emergenza.” Una richiesta che arriva dopo diversi mesi di restrizioni e lo stop alla sospensione dell’erogazione.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Dom 26 gennaio 2025 alle 13:40 / Fonte: Gazzetta Del Mezzogiorno
Autore: Redazione
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