La denatalità e lo spopolamento della Basilicata sono diventati due temi cruciali per la regione, dove alcune associazioni stanno cercando di smuovere le acque stagnanti della politica territoriale e nazionale per cercare di arginare questi due fenomeni.

All’interno dei  gruppi  associativi ci sono persone determinate a dare il proprio contributo in funzione delle proprie esperienze amministrative e politiche. Parliamo in questo caso della Federazione Civica Associazioni del Sud, di cui è coordinatore  il linguista Angelo Perriello col suo programma “Communitas”; del  Malta Fan Club;  della SVIMAR con presidente  Giacomo Rosa nel cui sodalizio fa parte anche l’ex sindaco Michele Laurino di Sant’Angelo le Fratte come coordinatore.

Michele Laurino persona molto dinamica, uomo del fare, con tre mandati di sindaco alle spalle, ha fatto conoscere il suo piccolo borgo appollaiato sotto un costone roccioso in quasi tutto il mondo, tessendo relazioni umane e istituzionali con manager di grandi aziende, di artisti internazionali, di  rettori universitari e personalità del mondo dello spettacolo.

Ha fatto dipingere quasi tutte le facciate delle abitazioni da pittori di ogni parte del mondo; oggi è un borgo fiabesco, fascinoso; un libro a cielo aperto che racconta  le tradizioni del territorio. Ha conferito la nazionalità italiana a molti figli di ex emigrati italiani  desiderosi di allacciarsi alla madre patria. Hanno trovato ospitalità, calore umano e lavoro in questa terra tanto sognata.

In questo vortice di   dinamismo solitario, in una regione che potremmo definire la “Cenerentola d’Italia” per l’isolamento a cui è stata relegata, colpevoli soprattutto i politici passati e presenti, gruppi di volenterosi stanno allacciando rapporti commerciali e culturali con altre realtà straniere.

OSPITI ANGOLANI E VIETNAMITI – Qui è entrato in gioco Michele Laurino il quale grazie a  Michele Pignata, responsabile relazioni straniere della SVIMAR che promuove le missioni all’estero, ha conosciuto due importanti imprenditori internazionali del settore agricolo: André Nguyen (Vietnam) e Kelio Dos Santos (Angola).

L’incontro – aggiunge M. Laurino –  è stato l’occasione per presentare le eccellenze del territorio  tra musei, murales, sculture e il parco delle cantine,  e le opportunità di investimento nel settore agricolo, oggi in forte declino nonostante le potenzialità delle aree interne.

INVESTIMENTI PROPOSTI -André Nguyen ha in corso un progetto di agricoltura innovativa con manodopera specializzata vietnamita, sfruttando il microclima favorevole; nel suo piano d’investimento sarebbe previsto l’utilizzo dei terreni abbandonati, in quanto secondo la sua  esperienza si prestano bene alle  “cultivar” del paese asiatico.

-Kelio Dos Santos è attivo nel settore ittico (con possibile trasferimento di know-how dall’Angola) e nel turismo. Alleva pesce e gamberetti in acqua dolce. Ha una grossa produzione che viene venduta in Europa. Il fiume Melandro, che scorre sotto Sant’Angelo le Fratte, potrebbe essere  utilizzato per il suo progetto, dando così vitalità al territorio con una distribuzione dei prodotti sia in  Italia che all’estero.

Entrambi gli imprenditori sono rimasti affascinati dal territorio e dalle potenzialità che offre il piccolo borgo, soprannominato il  “paese delle cantine” per le oltre 100  celle ricavate nella roccia viva.

TERRITORIO DI SANT’ANGELO LE FRATTE – PECULIARITA‘-La loro idea è di investire in un questo lembo di terra della Basilicata; vista la penuria di manodopera, sarebbero disposti ad inviare dei loro operai a condizione che vengano sistemati in  alloggi adeguati. Dopo questa prima visita esplorativa, è previsto un secondo incontro in estate per avviare una progettazione condivisa anche con l’Università della Basilicata e le ambasciate   

Michele Laurino è una macchina da guerra come politico. Nella sua visione, un progetto va studiato e messo subito in pratica per il bene comune. Qui si lascia andare ad uno sfogo sulla drammaticità dello spopolamento, della fuga dei cervelli all’estero o di quelli che resistono ma purtroppo sottopagati, sfruttati; secondo un recente sondaggio dello SVIMEZ/Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno,  circa 80 mila giovani  tra Campania e Basilicata e Puglia hanno lasciato l’Italia.

L’agricoltura e l’allevamento del bestiame  – prosegue M. Laurino – sono abbandonati da decenni; i giovani non sono più interessati ai sacrifici,  non ci sono prospettive future;  rassegnazione e  scoramento regnano sovrani. Inoltre, altro dramma, mancano i presidi sanitari; la viabilità nazionale è abbandonata al degrado; la denatalità ha incrementato il disagio delle famiglie con la chiusura delle scuole nei piccoli borghi, per cui i  bambini vengono dirottati nei paesi vicini con maggiore  densità scolastica.

Insomma – conclude Michele Laurino  -sembra che ci sia un oscuro  disegno  politico con cui dobbiamo cominciare a fare i conti.

Sezione: News / Data: Dom 13 aprile 2025 alle 22:17 / Fonte: corrierepl.it
Autore: Redazione
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