C’è una Turris che continua a giocare e a vincere. È quella del settore giovanile del club escluso il 12 marzo dal campionato di serie C per inadempienze amministrative. Un universo composto da un centinaio di ragazzi che appartengono alle compagini che vanno dalla Primavera all’Under 15 (e quindi anche Under 16 e 17), ai quali vanno aggiunti i 120 che praticano la scuola calcio del sodalizio corallino. Un gruppo cospicuo di giovani e giovanissimi che un mese fa, senza il coraggio del direttore sportivo Catello Passaro e di tutto lo staff tecnico (guidato dal coordinatore Ninì Conte e composto da Vincenzo Passaro, Dino Marrazzo, Alfredo Di Iorio, Alessandro Gaveglia e Francesco Corso, senza dimenticare il magazziniere Gianni Montella e la segretaria Monica Padulano), avrebbe dovuto dire addio ad ogni velleità di calcio giocato insieme alla prima squadra, trascinata nell’oblio da una serie di decisioni societarie destinate ad avere ripercussioni anche nelle aule giudiziarie.

«La nostra – afferma Passaro – ci piace definirla una sfida. Del resto le avvisaglie c’erano state prima del 12 marzo. Non a caso, sempre confrontandoci con i genitori, avevamo già pattuito di puntare a una sorta di autofinanziamento per arrivare alla fine della stagione, assicurandoci i fondi necessari per arrivare al termine dei campionati». È stata introdotta una «Family card» da 100 euro, 50 dedicati ad una quota di ingresso per vedere le partite con ingresso garantito a due persone. «Non ci siamo inventati nulla – ammette il direttore sportivo del settore giovanile – visto che tale accorgimento è adottato da tante società da Roma in su. Così non ci siamo fatti trovare impreparati davanti all’esclusione della prima squadra».

Nel frattempo la Primavera era già stata «tirata» fuori dal proprio campionato, visto che diversi elementi, e nell’ultimo periodo anche il tecnico (Andrea Juliano, figlio di Totonno), servivano a dare manforte alla prima squadra. Il resto va avanti con l’autofinanziamento, che serve anche a garantire il pullman per le trasferte, visto che quello della prima squadra è inutilizzabile perché privo di revisione e assicurazione. «Basti pensare che solo per le gare casalinghe, serve una spesa fissa di 100 euro per l’obbligatoria ambulanza» precisa ancora Catello Passaro. Che resta orgoglio di quanto fatto: «Merito di tutti, dallo staff ai genitori, con i quali ci confrontiamo periodicamente circa le spese sostenute. Questo permette a tanti ragazzi di essere visionati da club importanti: ogni squadra ha almeno due-tre elementi osservati da club di A e B. Penso al Napoli ma anche alla Sampdoria».

Sezione: Mondo Calcio / Data: Mer 09 aprile 2025 alle 17:37 / Fonte: ilmattino.it
Autore: Redazione
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