La diga del Camastra si sta lentamente riempiendo: l’ultimo dato rilevato, quello di martedì scorso, registrava 513mila metri cubi di acqua, ben 140mila in più rispetto alla fine di novembre. Una buona notizia che, però, se non continua a piovere, non rende possibile la fine delle restrizioni. La crisi idrica, infatti, nei 29 comuni serviti dallo schema idrico “Basento – Camastra” continua a farsi sentire. Tanto che, sino alla fine della settimana, le restrizioni, con l’erogazione dell’acqua fino alle 17, continueranno a restare in vigore, anche se tutti sperano che qualche possibile allentamento possa arrivare con le festività natalizie. Un sacrificio che si somma al lavoro incessante che, già da tempo, sta facendo Acquedotto lucano sulle perdite nelle condotte. Lavori che sono previsti in parte con i fondi React Eu ed in parte con quelli del Pnrr, con stanziamenti che sono di 50 milioni di euro ciascuno.

“Il nostro sistema di approvvigionamento ha caratteristiche peculiari, in quanto è caratterizzato da reti di adduzione lunghe centinaia di chilometri dove l’acqua scorre a pressioni elevatissime superiori anche a 70 bar , in Italia è difficile avere situazioni dove si superano i 10 bar di pressione . Dunque, anche una piccola rottura, su condotte con queste caratteristiche, comporta perdite elevatissime” sottolinea l’amministratore unico di Aql, Alfonso Andretta. “Ci sono, inoltre, evidenti deficienze strutturali, ma ovviamente non c’è la possibilità di sostituire l’intero sistema acquedottistico della regione – si tratta di più di 11 mila chilometri di reti di adduzione e distribuzione – per cui, stiamo affrontando la problematica con un approccio innovativo – continua l’amministratore unico - un sistema integrato e digitale che affronta tutti gli aspetti e le modalità di contenimento delle perdite idriche. Ciò significa ricostruire in maniera virtuale quello che succede nella rete idrica reale con la possibilità, ad esempio, di regolare a distanza le pressioni nelle nostre condutture, di monitorare le perdite intervenendo con tempestività, e di applicare un sistema di manutenzione predittiva”. Diverse le direttrici previste negli interventi come sottolinea il responsabile dei progetti sulle condotte, l’ingegnere Giuseppe Verrastro. “Sono in esecuzione servizi di digitalizzazione che consistono nel rilevo delle reti e delle infrastrutture gestite come serbatoi, partitori, pozzi e sorgenti – evidenzia il tecnico – Poi, ci sono attività di modellazione della rete con funzioni digitale ed una attività di monitoraggio della risorsa in termini di portata e di pressione in alcuni punti. Questo perché monitorare la portata significa fare il bilancio di quanto viene immesso in rete. Il controllo della pressione agisce sulle perdite di cui la stessa pressione è causa. Inoltre, c’è la progettazione degli interventi di sostituzione delle condotte più critiche in 60 comuni. Contemporaneamente, c’è una campagna massiva di ricerca delle perdita da riparare”.

Insomma, interventi articolati ed estesi – si tratta di 5mila chilometri oggetto di controlli - iniziati prima della crisi idrica ed ora intensificati. Il tutto con l’obiettivo di concluderli entro marzo 2026 allungando, nel contempo, la vita delle opere riducendo la pressione con interventi mirati. Il lavoro, dunque, va avanti. Come le iniziative del Comitato acqua pubblica che sabato inizierà le assemblee pubbliche nei diversi rioni del capoluogo e nei prossimi giorni altre iniziative potrebbero essere programmate nei vari comuni.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Sab 14 dicembre 2024 alle 21:22 / Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Autore: Redazione
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