Il Comune di Potenza, sembra essere il palcoscenico di una commedia tragica che nessuno ha voglia di recitare. La situazione, parliamo principalmente delle strutture sportive ma il discorso può estendersi ad altro, è talmente disarmante che anche i più ottimisti potrebbero iniziare a dubitare. Alcuni progetti, che dovrebbero essere il vanto delle ultime amministrazioni, si sono arenati come una barca in secca oppure rallentati con la decelerazione che pare essere l’unico sport praticato in città.

Il J’accuse è un vero e proprio festival di accuse che coinvolge politici di ogni colore e grado. Ma, sorpresa! Spesso il blocco non è solo colpa dei politici, ma anche degli Uffici, dell'Amministrazione Lato sensu e di chi si trova ai vertici della “catena del comando”. Immaginate un elefante in un negozio di cristalli: ogni passo è un potenziale disastro. E così, tra errori nella presentazione dei progetti e iter burocratici che sembrano infiniti, la città di Potenza si ritrova a perdere contributi come se fossero caramelle in un giorno di pioggia.

Iter Lunghissimi
A volte, l’iter è così lungo che ci si chiede se non sia stato progettato per un film di fantascienza. La cautela, che dovrebbe essere una virtù, si trasforma in un’arma a doppio taglio. Solo in rari casi si raggiunge l’obiettivo, ma poi, come un miraggio, la realizzazione svanisce nel nulla. È come cercare di afferrare un sogno mentre si è intrappolati in un incubo burocratico.

Simpatia e colori: un gioco di preferenze
E non parliamo della simpatia! A Potenza, sembra che alcuni progetti siano più amati di altri, a seconda del colore. Ma chi se ne frega delle preferenze personali? La vera priorità dovrebbe essere la soddisfazione dei cittadini e il miglioramento della città. Chi non rema in questa direzione dovrebbe essere messo da parte, o almeno, dovrebbe avere il buon senso di farsi da parte.

La riorganizzazione degli uffici, un miraggio
Durante la campagna elettorale, il sindaco di Potenza, Telesca, aveva promesso una riorganizzazione degli Uffici comunali. Ma, ahimè, sembra che questa riorganizzazione sia rimasta impantanata tra le vetrine dei cristalli, come un bel sogno che non si sa se si avvererà mai. E così, la città continua a girare in tondo, mentre i cittadini si chiedono se ci sia mai una fine a questo circo.

Conclusione: Un Futuro Incerto
In conclusione, la situazione a Potenza è un mix di ironia e frustrazione. I cittadini meritano di più, eppure si trovano a fare i conti con un’amministrazione, in senso lato, che sembra più interessata a mantenere il proprio status quo che a portare avanti progetti significativi e risolutivi per la città. Forse, un giorno, l’elefante troverà la sua strada nel negozio di cristalli, ma fino ad allora, il capoluogo rimarrà un palcoscenico di attese e speranze disilluse.

E voi, cosa ne pensate? C’è speranza per un cambiamento, o siamo destinati a rimanere intrappolati in questo circolo vizioso?

Sezione: L'Eco di Potenza / Data: Gio 27 febbraio 2025 alle 21:18
Autore: Voceroca / Twitter: @tuttopotenza
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