di VoceRauca

In maniera "gattopardiana" possiamo dire che tutto cambierà ma poi alla fine non cambierà niente e ci ritroveremo punto e a capo. Ammirevole l'impegno del presidente del Potenza Donato Macchia che vuole portare il Var in Serie C puntando anche alla riforma della Lega Pro ma al momento tutto questo è utopico e non si capisce come mai il numero uno del club lucano si sia lanciato come testa d'ariete in una situazione molto complicata anche a livello politico/calcistico .Il presidente della Figc Gabriele Gravina furbescamente ha fatto richiesta a FIFA e IFAB che la Serie C e la Serie A femminile vengano incluse nella sperimentazione del Football Video Support sapendo che ci vorrà tempo, anni affinchè si possa muovere qualcosa. Gravina ha lanciato la patata bollente nelle mani della Fifa di Infantino in modo che quando arriverà la risposta negativa potrà fare bella figura con i tanti presidenti di Serie C che non sono interessati al Var e che non hanno soldi e strutture per accogliere questa modifica/sperimentazione.

Per la precisione non stiamo parlando di un Var puro ma di un FVS, abbreviazione di "Football Video Support", è uno strumento introdotto dalla FIFA per consentire al direttore di gara, anche su richiesta delle due squadre, di rivedere una determinata situazione di gioco con l’ausilio del replay quando è presente la copertura televisiva (da una a quattro telecamere) e in determinati casi specifici. Non è contemplata la presenza di altri arbitri come avviene per il VAR.

Lo strumento prevede che il direttore di gara venga assistito da un operatore video e si avvalga di un monitor a bordo campo: la decisione iniziale dell’arbitro non cambia, a meno che il filmato non mostri che sia stato commesso un ‘chiaro ed evidente errore’ o si sia in presenza di un ‘grave episodio non visto’.

Il FVS può essere richiesto a discrezione dell’arbitro e anche dalle squadre, ciascuna non più di due volte a partita (la richiesta di revisione non viene conteggiata se comporta la modifica della decisione arbitrale originaria), per verificare, in modo simile al protocollo VAR, episodi relativi alla segnatura o meno di una rete, l'assegnazione o meno di un calcio di rigore, un'espulsione diretta o eventuali scambi d'identità. IN SERIE C PER ADESSO NON ARRIVERÀ NE IL VAR E NE IL FVS ed è inutile battagliare con i mulini a vento.

Lo stesso discorso va fatto per la riforma dei campionati e dato che la Lega Serie A e la Lega Serie B al momento non hanno intenzione di cambiare campionati e carte in tavola ecco che anche il prossimo anno nulla cambierà in Serie C tranne che come al solito verrà fatta iscrivere qualche squadra "dubbia" ma sempre cosi' è stato e sempre sarà.Al massimo Gravina  potrà pensare ad un restyling di facciata del nostro calcio per ottenere nuovi favori dal governo, sgravi fiscali, scommesse, stadi. Nella speranza di risollevare il movimento, o almeno fingere di farlo dato che fino ad oggi egli stesso non ha fatto nulla per smuovere il calcio italiano ormai allo stremo.L'idea dei grandi del calcio che gravitano in Serie A e Serie B è quello di dare meno potere (e soldi) alla Serie C.

Il punto di partenza  è nel numero delle squadre. Oggi sono troppe e il taglio porterebbe dalle 100 attuale nelle tre leghe professionistiche a 80, intervenendo però solo sulla C. La terza divisione è la vittima sacrificale designata, cancellata anche come entità politica: addio alla Lega Pro, che a quel punto verrebbe accorpata alla B. Più potere quindi alla Serie A, che continuerà a pesare per il 12% ma con un 6% attribuito alla femminile e quindi in tutto al 18, mentre alla B il 12, ai Dilettanti il 30, a calciatori e allenatori il 19 e il 9, arbitri al 2%... numeri da politica calcistica e Macchia può farsene già una ragione... tutto cambierà.. .ma alla fine non cambierà niente...

Sezione: Mondo Calcio / Data: Sab 15 marzo 2025 alle 13:27 / Fonte: VoceRauca
Autore: Redazione
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