Il futuro dell’ACR Messina è sempre più nero. Da parte della società silenzi, frottole, comunicati inutili e surreali, attacchi alla stampa e prese in giro ai tifosi, arrabbiati, delusi e sopraffatti da dubbi e incertezze in vista di ciò che potrebbe accadere nelle prossime settimane. A tenere banco sono le vicende societarie, con le scadenze federali all’orizzonte e la questione cessione, su cui si continuano a raccontare solo bugie.

Tralasciando Massimo Ferrero, che è uscito allo scoperto pubblicamente salvo poi tirarsi indietro in pochi giorni – un po’ come aveva fatto con Reggina e Paolana – e che non rappresenta di certo una garanzia di solidità (con quali risorse avrebbe investito?) e credibilità (visti i danni con la Samp), era stato Valerio Antonini a prendere informazioni, facendo incontrare alcuni emissari con il Sindaco Basile. La pista, però, pare essersi raffreddata, dopo che lo stesso Presidente del Trapani aveva visionato la situazione nel suo complesso, definendola “drammatica”.
Negli ultimi giorni è uscita fuori l’ennesima invenzione degli stessi soggetti che stanno tenendo in ostaggio il club, prendendo in giro i tifosi con lo scopo di racimolare qualche euro di incasso e guadagnare qualche altra settimana in vista di quello che ormai è un fallimento annunciato. È spuntato, infatti, l’interesse di una presunta cordata di americani guidati da un manager messinese. Il profilo risulterebbe essere quello di Francesco Borgosano e la società sarebbe la Huddle Technology Inc. Fondata nel 2020, conta 6 soci ed è stata aperta con un Venture Capital Fund (un fondo di investimento che raccoglie capitali da investitori per finanziare startup e imprese in fase di crescita con alto potenziale). Il suo fatturato non è altissimo, è di circa 15 milioni, una somma non proprio rassicurante per chi dovrebbe sobbarcarsi i tanti debiti del club e programmare una pronta risalita e un futuro ambizioso.
Il problema economico non è però l’incognita principale celata dietro questa vicenda, che sembrerebbe avere tante ombre e poche luci. Secondo alcune verifiche, infatti, alcuni link di rimando di società partner dell’azienda sopracitata – la Huddle Technology – si ricollegherebbero alla società per cui lavorava il Presidente Stefano Alaimo come centralinista. Una indiscrezione circolata da più parti e che – dopo l’articolo pubblico da Gazzetta del Sud su questa presunta cordata – avrebbe portato alla rimozione dello stesso link presente sulla piattaforma della società.
Questa vicenda ricorda tanto quella dell’estate 2023. Protagonista? La Reggina. Non devono sforzarsi molto, i tifosi del Messina, considerando la vicinanza geografica della piazza “cugina” e rivale nello sport. Si ricordano le giravolte di Saladini, quello che accadde a partire da giugno, i fantomatici passaggi di proprietà a fondi sconosciuti (l’inglese Guild Capital) o a personaggi come Ilari. Il tutto mentre il club raccontava bugie e fake news attraverso comunicati farsa, senza alcun fondo di verità, allo scopo di far abboccare i soliti creduloni.
A Messina, quasi due anni dopo, lo stesso copione, con i tifosi trattati da “ammuccalapuni” da chi continua a muovere le fila di una vicenda che ormai ha superato ogni limite immaginabile dalla mente umana. Perché c’è sempre Alaimo dietro questa nuova società? Qual è l’obiettivo di AAD? Cissé è scomparso ma solo pubblicamente e sappiamo cosa è già accaduto in Belgio. L’iter è praticamente lo stesso: si sta verificando la medesima procedura già vista col Deinze. Sciotto è uscito di scena, lavandosene le mani ed evitando le rischiose grane penali che porterebbe un fallimento, sulle spalle invece di un fondo – quello del Lussemburgo – che “lavorerebbe” per “traghettare” le aziende al fallimento.

In tutto ciò, sorge spontanea una domanda: qual è il ruolo di Roma e quali garanzie ha avuto, il DS, affinché decidere di sposare questo progetto e poi continuare? Perché e da cosa, dopo i dubbi mostrati in seguito ai primi incontri, è stato convinto a tornare? Ha avuto garanzie così tanto rassicuranti da aver fatto firmare contratti lunghi e importanti a calciatori che non si allenano da mesi; una montagna economica che pesa sul groppone anche di eventuali nuovi proprietari, i quali non si avvicinano proprio per il monte debitorio accumulato rispetto a quello pre-esistente.
La verità è che nessun imprenditore serio si accollerebbe una matassa del genere. Gli converrebbe di più partire da zero con un nuovo titolo e qualche categoria più giù. Ad oggi, un imprenditore serio, su Messina neanche si avvicina. Sono le situazioni, queste, che avvicinano speculatori e avventurieri, giocando sulla passione dei tifosi.

Sezione: Mondo Calcio / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 16:07 / Fonte: strettoweb.com
Autore: Redazione
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