Una carriera in ascesa spezzata da un infortunio al ginocchio quando poco più che ventiquattrenne era arrivato in serie A, a Lecce nel 2004, segnando 3 goal in 15 gare di cui una doppietta alla Lazio all’Olimpico. Lui è Babù, attaccante brasiliano originario di San Paolo, che ha deciso di accettare la proposta della Bacoli Sibilla 1925 in Prima Categoria (Campania) dove domenica scorsa all’esordio ha messo a segno anche il primo goal con la maglia biancazzurra.

“Ho detto si per continuare a divertirmi e per l’amicizia che mi lega al presidente Capuano”, ha spiegato il giocatore. Punta rapida, cresciuto nel Corinthias arriva in Italia grazie al suo fraterno amico Cafù. Fu notato da Zdenek Zeman che lo portò con se alla Salernitana, in un torneo amichevole svoltosi a Roma e organizzato dall’ex esterno giallorosso. “L’allenatore che mi ha scelto e mi ha imposto in Italia e da cui ho imparato tantissimo, di poche parole ma concreto e chiaro. Conservo solo bei ricordi delle esperienze con il tecnico boemo”, dice Babù. A Napoli ha, poi, trovato l’amore della sua vita: Laura. Con la quale si è sposato e ha avuto due bambine: Fernanda e Veronica. E proprio allo stadio San Paolo di Fuorigrotta con la casacca granata ha segnato uno tra i suoi goal più importanti. Era il 23 aprile del 2003 e al 38’ del primo tempo pareggiò la rete di Stellone, con i partenopei che vinsero, poi, quella gara grazie al goal di Dionigi. “Lo ricordo come se fosse oggi – dice -. Ci fu un cross di Pierotti dalla sinistra con un liscio al centro di un paio di giocatori, io sul secondo palo la stoppai di petto al volo e con un piatto destro infilai il portiere”. Erano gli anni d’oro dell’attaccante brasiliano. “Dopo ho girato l’Italia. Con tanti infortuni che mi hanno frenato. Ho seguito Zeman a Lecce segnando sei goal, poi, mi sono rotto il legamento crociato del ginocchio destro e sono stato fermo un anno. Proprio quando si parlava che dovevo seguire il direttore Pantaleo Corvino alla Fiorentina. In serie A ho giocato con la squadra salentina e due partite a Catania”.

A Lecce faceva coppia con Vucinic o Bojnov e aveva alle spalle Ledesma. Poi, con l’Atletico Roma qualche anno più tardi perse gli spareggi per salire in serie B contro la Juve Stabia. Quindi, nel 2013 viene tesserato dalla Roma guidata da Rudi Garcia e ceduto dopo poche settimana in Portogallo, all’Alcanenense, la squadra B del Benfica. “Sono riconoscente alla società giallorossa perché mi ha dato la possibilità di giocare all’estero anche se è stata un’esperienza breve e non è andata come speravo”, spiega. Da due anni, poi, gioca con orgoglio nei dilettanti come la passata stagione in serie D alla Puteolana. “Un po’ più difficile, mi sono adattato alla categoria. Il 23 dicembre scorso ho compiuto 35 anni, posso giocare ancora qualche anno, se il fisico me lo permette. Ma per continuare mi devo divertire, altrimenti diventa pesante. Non mi piace prendere il calcio come un lavoro vero e proprio. Nel futuro mi piacerebbe allenare sperando che la saudade non mi faccia brutti scherzi”. 

 

Sezione: TTP consiglia... / Data: Mer 03 febbraio 2016 alle 13:16
Autore: Redazione TuttoPotenza
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