In maniera assolutamente simbolica, il Potenza è nelle sue mani.

Il sindaco di Potenza Mario Guarente ha comunque una bella gatta da pelare dal momento in cui il presidente Caiata gli si è presentato al cospetto e ha affidato a lui la sua creatura.

«L’incontro è stato sereno, lungo e articolato. Caiata si è detto disponibile a qualsiasi soluzione, sia essa di compartecipazione con altri imprenditori, o anche di cessione totale della società. Cercherò di promuovere una serie di incontri per trovare la soluzione ideale per far continuare questo progetto nell’anno in cui, lo voglio ribadire, il capoluogo è insignito del titolo di città europea dello sport. Presentarsi senza una squadra di calcio, onestamente, è un problema che non vorrei pormi», ci ha riferito il primo cittadino.

Ma il calcio, specie in questi giorni, è fatto di scadenze, di incombenze, di una serie di attività (compresa quella di “stimolare” il tessuto imprenditoriale cittadino) che non ammettono deroghe, nè lungaggini.

Il sindaco lo sa benissimo ed ha già predisposto una sua personalissima tabella di marcia che potrebbe prendere il via da una sorta di appello alla città, un invito a stringersi attorno al progetto calcistico, che ha tantissimo anche di sociale, oltre che di economico.

Già lunedì potremmo leggere le righe scritte da Guarente e che, ci auguriamo, gran parte della città vorrà sottoscrivere, perchè il primo step è, in pratica, dietro l’angolo.

«Il Potenza si iscriverà al prossimo campionato»: è la frase che giunge quasi  come una sentenza, un impegno. Il sindaco sa già come si farà ed accetta questa sorta di “sfida” contro il tempo. E tra le primissime incombenze c’è proprio quella relativa alla documentazione attestante l’uso dello stadio per la prossima stagione, a beneficio della società che vi giocherà. In parole povere, occorre rinnovare entro il 28 luglio (perchè il giorno dopo è prevista la scadenza federale) la convenzione d’uso dello stadio.

I pensieri di Caiata sono relativi, comunque, non tanto all’atto formale della domanda per giocare, quanto piuttosto alle difficoltà economiche che potranno venir fuori in futuro. Anche se il patron rossoblù continua a restare perplesso rispetto a una situazione di sostanziale stallo, seguita alla sua comunicazione ufficiale di disimpegno.

«Comune e Regione non possono certo fare i miracoli - dice il primo cittadino - e questo Caiata lo sa benissimo. Entrambi gli enti per quanto è nelle loro possibilità e nelle attività che è previsto fare, faranno. Posso dire che come amministrazione comunale potremmo impegnarci nella gestione degli impianti sportivi, per non farla gravare sulle società che sono state già penalizzate dall’emergenza sanitaria,  e tra questi rientra anche il Viviani», conclude. E sarebbe già cosa buona se si pensa al costo delle utenze che gravano sulle casse sociali. Se poi il sindaco volesse anche stimolare il tessuto imprenditoriale della città, in tempi rapidi, dando una sostanziale dimostrazione di vicinanza al Potenza con fatti concreti, allora anche il presidente Caiata e i suoi soci potranno riflettere seriamente sul da farsi, pensando anche a un passo indietro rispetto alla presa di posizione dello scorso mercoledì, che ha gettato nello scoramento la parte sportiva di questa città. E il sindaco deve tutelarla.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 18 luglio 2020 alle 22:42 / Fonte: Alfonso Pecoraro per Il Quotidiano del Sud
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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