Storie di sport e di regimi. Per un ingaggio misconosciuto, ma assicurano a «sei zeri in euro», Francesco Totti lascia l'amata Roma - mai tradita in carriera nemmeno per la corte della casa blanca del Real Madrid - e atterra a Mosca con tanto di pargolo Christian al seguito. Il pressing politico e mediatico dei giorni scorsi non è servito a condurre a più miti consigli il capitano giallorosso. «L'Imperatore va alla terza Roma» recitavano i manifesti affissi per le strade della capitale russa, e così è puntualmente stato. Quando si tratta di cifre a sei zeri le questione etiche si possono lasciare tranquillamente in panchina.

Gongola Asker Tkhalidzhokov, direttore generale di Bookmaker Ratings. Comunica che è la spesa più alta dal suo portale per l'organizzazione del premio, istituito nel 2019 e già «vinto» dal brasiliano Cafu e dal portoghese Luis Figo. «Dal punto di vista delle pubbliche relazioni - dice Tkhalidzhokov - si tratta indubbiamente di un successo. Per le cerimonie precedenti non abbiamo avuto una tale copertura nei media stranieri. Decine di testate italiane hanno già pubblicato articoli in cui appaiono il nostro logo e quello del premio, e quindi è una campagna pubblicitaria di successo». Rammarico solo per le «iniziative collaterali» che il principale portale russo di scommesse sportive ha dovuto annullare a Roma. «Se le avessimo realizzate, probabilmente ci sarebbe stato ancora più eccitazione».

Più gente ne parla - bene o male, importa poco - e maggiore è la cassa di risonanza per un Paese che a livello sportivo è «bandito» da diversi anni. Niente Olimpiadi per l'Armata rossa dal 2018: due edizioni invernali (Pyeongchang e Pechino) e due estive (Tokyo e Parigi). Più una serie di Mondiali in tutti gli sport, singoli e di squadra. In principio fu lo scandalo del doping di stato, nuoto e atletica leggera le discipline finite sotto la lente della Wada, riportando le lancette a Ddr, Urss e ai magheggi dei praticoni in camice bianco al soldo dei regimi. Poi, dal febbraio 2022, l'invasione militare dell'Ucraina ha convinto il Cio a proseguire nella linea dell'esclusione degli sportivi russi. Si può gareggiare, solo dopo aver rinnegato il sostegno a Putin e ai suoi metodi, sotto le insegne bianche degli atleti neutrali. Senza bandiera, senza inno e senza gloria per la Russia (e Russia Unita) in caso di trionfi.

Per questo la fotografia di prima pagina di ieri del Washington Post ha fatto sollevare più di un sopracciglio, con grado di inclinazione superiore ai 60 - roba da Ancelotti al 3-3 subìto in rimonta dal Liverpool in finale di Champions a Istanbul. Si celebrava il nuovo barbuto eroe 39enne dell'hockey su ghiaccio. Il re del gol della Nhl. Una rete, la numero 895, che ha detronizzato sua maestà Wayne Gretzky dal trono di bomber ogni epoca, nello stesso numero di partite (1.487). Un tripudio a stelle e strisce nell'arena dei Washington Capitols. Disco in rete, tuffo di pancia sul ghiaccio, partita sospesa, musica, coriandoli e abbraccio col suddetto Gretzky (nipote di un proprietario filozarista fuggito dalla Bielorussia prima della Grande Guerra) presente a bordo ghiaccio in puro American Style. Nessuno come chi ha inventato lo sport business sa celebrare i record. Al centro della scena Alexander Ovechkin. Non è solo un fenomeno sulle lame e con un bastone tra le mani, ma anche un amico personale dello Zar che lo ha celebrato con telegramma di Stato. «L'attuale risultato è diventato non solo il tuo successo personale, ma anche una vera festa per i fan in Russia e all'estero». La telefonata - assicurano dal Cremlino - ancora non c'è stata. Ma non stentiamo a sospettare che ci sarà a breve. Ovechkin di Vladimir Putin è amico personale, ha il suo numero di cellulare privato da quando nel 2017 la star dell'hockey fondò un movimento di sportivi per sostenerne la rielezione.

Ultimamente in America l'atteggiamento di diffidente chiusura nei confronti dei russi è radicalmente cambiato. E una delle idee sbandierate dal nuovo corso trumpiano è riallacciare i rapporti anche attraverso la «diplomazia dell'hockey». Il bomber c'è. Il Pupone pure.

Sezione: Mondo Calcio / Data: Mar 08 aprile 2025 alle 16:43 / Fonte: ilgiornale.it
Autore: Redazione
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