«Nel 2023, la Procura ha rilevato valori allarmanti di trielina nel torrente Tora, un affluente del fiume Basento - denuncia Domenico Nardozza del Comitato Acqua Pubblica “Giuseppe Di Bello” - Non vogliamo creare allarmismi, ma anche con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, come i potabilizzatori a carbone attivo ci chiediamo come sia possibile che, in così poco tempo, un’acqua ritenuta inadatta al consumo possa oggi essere dichiarata sicura. Inoltre, durante questa fase emergenziale, l’Acquedotto Lucano è stato costretto ad affidarsi a laboratori esterni, poiché l’Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata) non dispone ancora dell’accreditamento necessario. Questo limite impedisce di analizzare tutte le sostanze presenti nelle acque», conclude Nardozza.

Dopo le preoccupazioni sollevate dai cittadini il 28 novembre, la Procura della Repubblica di Potenza ha avviato un’inchiesta acquisendo documenti presso Acquedotto Lucano Spa, Arpab, Autorità di Bacino e Acque del Sud Spa. E proprio con Acque del Sud il caso della Basilicata si inserisce in un contesto che va ben oltre i confini regionali. Acque del Sud ha ereditato il controllo delle risorse idriche precedentemente gestite dall’ente pubblico commissariato Eipli (Ente irrigazione Puglia, Lucania e Irpinia di Bari). La società, istituita nel gennaio 2024, si occupa di gestire grandi opere idrauliche, fornendo acqua grezza per usi potabili e irrigui. Sebbene formalmente rimanga sotto controllo pubblico tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), Acque del Sud ha aperto alla partecipazione di capitali privati. Acquedotto Pugliese e Acea sono già pronti a partecipare alla gara per scegliere il partner industriale della società. Il Mef può infatti cedere fino al 30 per cento delle quote a soci privati con ruoli operativi e gestionali.

L’Acquedotto Pugliese (Aqp), gestisce gran parte delle risorse idriche in Puglia e in alcuni comuni della Campania ed è stato al centro di una lunga controversia legale con l’Eipli. Quest’ultima rivendicava un credito di 34,1 milioni di euro per forniture idriche non saldate nel periodo tra il 2000 e il 2008. Ma solo nel 2024, Basilicata e Puglia hanno firmato un accordo stabilendo un credito per la Basilicata complessivo di circa 80 milioni di euro. L’ingresso di Acquedotto Pugliese e Acea in Acque del Sud consoliderebbe ulteriormente il controllo sulla distribuzione dell’acqua nel Mezzogiorno, che potrebbe configurare di fatto una situazione monopolistica, in aperto contrasto con il principio sancito dal referendum del 2011 che ha definito l’acqua un bene comune, sottraendola alle logiche di mercato.

Acque del Sud, pur essendo formalmente un ente pubblico, è caratterizzata da una struttura decisionale fortemente influenzata da nomine politiche. Il consiglio di amministrazione è composto da sette membri, tra cui spiccano figure legate ai principali partiti del governo. Luigi Giuseppe Decollanz, attuale presidente e avvocato, è stato commissario liquidatore dell’Eipli e coordinatore di Fratelli d’Italia a Bari, dimessosi dopo la sua nomina. Tra gli altri membri ci sono: Anna Rita Tateo, ex parlamentare della LegaMarco Renzi, ex vicesindaco di Albano Laziale e portavoce di Fratelli d’Italia nel 2012, figura vicina al deputato Marco Silvestroni e già a capo della segreteria di Francesco Lollobrigida (FdI). Inoltre, per Fratelli d’Italia, figurano anche Antonio Palmisano, direttore generale della struttura di missione del Pnrr sotto il ministro Raffaele Fitto (FdI), e Crescenzio Rivellini, ex europarlamentare del Ppe, condannato dalla Corte di giustizia dell’Ue a pagare 250mila euro per l’assunzione fittizia di un’assistente parlamentare e per pagamenti irregolari a una società di cui l’assistente era l’unica socia.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Mer 18 dicembre 2024 alle 16:48 / Fonte: lespresso.it
Autore: Redazione
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