L’imprenditore potentino Salvatore Carlucci, conosciuto ai più come “Sasà Mykonos”, è ormai definitivamente all’interno del nuovo organigramma societario del Potenza Calcio. Ed anche se si attende sempre il comunicato del club, Carlucci è stato già accolto dal general manager Dionisio che nel post gara contro il Manfredonia gli ha dato pubblicamente il benvenuto(clicca qui). Le sensazioni, le ambizioni e i perché della scelta Potenza tutti condensati nell’intervista a Salvatore Carlucci.

 

Come è nata l’idea Potenza?

“E’ nata dalla stima che il presidente Vangone nutre nei miei confronti, si fida di me e vuole affiancarmi alla figura dell’ottimo Dionisio che vuole dare un forte contributo alla nostra città”.

 

Cosa ti ha spinto ad accettare?

“Questa società è anche una mia creatura, quando ai tempi spinsi Ferrara a rilevarla, e quindi non ho esitato un attimo a metterci tutto il mio cuore e la mia onestà per il bene del Potenza. Non ho alcuna intenzione di far fallire questa club che sento anche mio”.

 

A chi non ti conosce come ti presenteresti?

“Molti mi conoscono come uno show-man, ma sono un imprenditore. Venti anni fa sono partito per Mykonos per lavorare nell’ambito dell’intrattenimento e degli eventi. Ed ora grazie al mio show l’isola greca è diventata una destinazione turistica di portata globale”

 

Quale sarà il tuo ruolo?

“Ricoprirò il ruolo di responsabile marketing, con l’obiettivo di fungere da traghettatore al fianco di Dionisio. Dobbiamo salvare la squadra e organizzarci già per un’importante stagione grazie al sostegno dei potentini. E mi auguro ad esempio che la famiglia Cannizzaro e quella Fontana possano far parte del progetto”.

 

Di cosa ti occuperai?

“Mi occuperò ovviamente dell’area marketing, ma sarò il braccio destro di Dionisio nella risoluzione di quelle che sono tutte le problematiche, oltre che nella gestione quotidiana del club e della squadra. Mi piacerebbe abbellire la mia Potenza e la mia Basilicata come fatto con Mykonos”.

 

Da tifoso rossoblu cosa pensi della contestazione dei tifosi?

“I ragazzi della Curva hanno le loro ragioni. Sono un ex ultras e comprendo tutte le loro motivazioni, ma questo è un gruppo di bravi ragazzi che danno tutto per i nostri colori e che non hanno abbandonato la nave nel momento di difficoltà. Si meritano di essere sostenuti e non entrare allo stadio è come tirarsi la zappa sui piedi”.

 

Il tuo lavoro è finalizzato anche al riavvicinamento con i tifosi?

“Certamente, il Potenza è nulla senza i tifosi. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e portare alla risalita il leone rampante senza ascoltare le solite chiacchiere sui presunti debiti del club. Questa società è vergine, l’ha creata Giovanni Ferrara e in tre anni quanti debiti potrà mai aver accumulato”.

 

Ci sono i presupposti per salvare il club?

“Al cento per cento ma se la domenica continueranno a venire cinquanta persone la vedo dura. Se invece la città ci aiuterà ci saranno tutti i presupposti per tornare a fare calcio ad alti livelli”.

 

Quanto è importante un’adeguata struttura societaria?

“E’ tutto. E’ fondamentale avere una società pulita, sana e ben organizzata. Gli esempi sono vicini, come il presidente Maglione a Melfi o il presidente Cupparo a Francavilla”.

 

L’avventura in rossoblu è anche finalizzata alla crescita del tuo marchio?

“Assolutamente no. Non cerco e non ho bisogno di pubblicità. Sono qui per unire la città e mettere insieme tutti gli imprenditori locali che attraverso un contributo possono gettare le basi di un’importante realtà”.

 

La divisa del Potenza in futuro sarà sponsorizzata “Sasà Mikonos”?

“Sarebbe il primo passo, sarei felice di portare un importante sponsor dalla Grecia e sarei entusiasmo di vedere il mio marchio sulla storica divisa rossoblu”.

 

Cosa ti senti di dire ai tifosi?

“La loro sofferenza è anche la mia. Gli ultras del Potenza sono una tifoseria vera e nutro il massimo rispetto per loro che, nonostante tutto, non hanno mai mollato. Capisco la loro delusione e sono entrato in campo proprio per questo”.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 27 gennaio 2017 alle 19:05
Autore: Manuel Scalese / Twitter: @ManuelScalese
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