«Per me a mezzogiorno e mezzo giocano i ragazzi, non i professionisti. Infatti non dovevamo giocare noi, poi qualcuno si è tirato indietro e la Lega ha scelto noi. Ne avrei fatto volentieri a meno, devo essere onesto: non mi piace giocare alle 12:30, ti alzi, fai colazione e pranzo alle 9, arrivi e sei tutto sconvolto e nemmeno puoi preparare queste situazioni per cui ci vorrebbero 20 giorni. Ma che roba è?». Non fa giri di parole il tecnico del Campobasso, Piero Braglia, rispetto all’orario della partita con la Spal che si giocherà domenica 13 ottobre al Molinari a meno di 48 ore dal fischio d’inizio.

Tornando al campo, «noi dobbiamo fare il nostro percorso, abbiamo fatto una discreta partita a Terni e cercare di migliorarci ulteriormente e andare per la nostra strada. Non è che abbiamo fatto chissà cosa: non abbiamo vinto niente – ha osservato – ma cercare di fare risultato gara per gara perché poi arriveranno anche gli altri». Per quanto riguarda la Spal, «dobbiamo stare molto attenti perché hanno giocatori d’esperienza e hanno più o meno i nostri stessi punti al di la della penalizzazione».

Nonostante l’orario, Braglia conta sul sostegno del Molinari che, finora, non è mai mancato: «Mi auguro di giocare in dodici come accade di solito quando giochiamo in casa come a Terni che si sentivano solo loro che erano in 300 e ci hanno anche dato una grande mano perché, onestamente, non possiamo certo lamentarci del sostegno e mi auguro che riusciamo sempre di più a dargli soddisfazioni».

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 ottobre 2024 alle 17:43 / Fonte: quotidianomolise.com
Autore: Redazione
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