Il Riesame ha bocciato il ricorso presentato dai pm della Procura di Roma sulla vicenda che vede il presidente della Figc Gabriele Gravina accusato di appropriazione indebita e autoriciclaggio nella vicenda relativa alla compravendita di libri antichi e presunte triangolazioni con altre società ai tempi in cui era presidente della Lega Pro. Nessun sequestro quindi dei 140 mila euro come era stato richiesto dalla Procura romana.

Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati di Gravina, che aggiungono: "In relazione a quanto riferito da alcuni organi di stampa, secondo cui il Tribunale del Riesame, pur rigettando il sequestro, avrebbe sposato la tesi del PM, gli avvocati precisano che, come esplicitato nell’ordinanza, la valutazione del collegio attiene a una mera compatibilità astratta con le ipotesi dell’accusa che non può in nessun modo rappresentare un’anticipazione di giudizio". E confermano la presentazione di una denuncia "nei confronti dell’autore delle false accuse contro il presidente della Figc".

La decisione del Tribunale apre lo scenario a una ricandidatura di Gravina alle prossime elezioni federali, che si terranno quasi certamente il 3 febbraio. Nel frattempo la prossima settimana, giovedì, è atteso un Consiglio Federale nel quale il presidente oltre ad annunciare appunto la sua ricandidatura fisserà ufficialmente la data delle elezioni.

La maggioranza dei club di Serie A è con Gravina, che da fonti ben informate è stato visto a pranzo nei giorni scorsi ad Appiano Gentile, con il suo braccio destro Giancarlo Viglione, insieme al presidente e amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta. Incontro andato in scena in occasione del ritiro della Nazionale di Spalletti, alla vigilia della partita di San Siro poi persa 3-1 contro la Francia nell’ambito della Nations League.

Gravina è riuscito a creare un fronte nel massimo campionato per evitare la modifica dello Statuto della Figc, che invece viene caldeggiato dai club ribelli con il trio Lotito-De Laurentiis-Cairo in prima fila. Lazio, Napoli e Torino non sono però finora riusciti a portare dalla loro parte la maggioranza delle società. Inter, Juventus, Milan e Atalanta, con i buoni uffici del Monza di Galliani, sono le big che trainano il fronte dei club pro Gravina. Come dimostrato anche nella recente assemblea della Lega di A quando Atalanta, Bologna, Como, Fiorentina, Inter, Juventus, Monza, Parma, Roma, Udinese e Venezia avevano mandato una lettera nella quale annunciavano la loro contrarietà alla modifica dello Statuto Figc.

I club contrari alla gestione Gravina avevano preannunciato un ricorso sulla decisione di non modificare lo Statuto, ma la linea prevalente è quella di proseguire nel solco della tradizione. Senza cambiamenti radicali. Dopodomani è in agenda una nuova Assemblea, ma non paiono esserci all’orizzonte possibilità di alleanze alternative per cambiare la situazione.

Oltre all’elezione del presidente federale, nel 2025 dovranno esserci anche quelle del presidente della Lega A e quello della Lega B. Per quest’ultimo gli equilibri sono ancora da trovare. La posizione di Mauro Balata, alla luce anche della vicenda diritti tivù che ha portato alla rottura con Sky e non ancora alla partenza della piattaforma della Lega stessa, non è più cosi salda.

Da ambienti federali trapela che sarebbe gradita la candidatura di Luigi Carraro, 45 anni, presidente della federazione europea di padel e figlio di Franco, quest’ultimo già presidente di Coni, Figc, Lega e per tre volte ministro della Repubblica italiana. Carraro junior potrebbe presentarsi in sinergia con Paolo Bedin, l’attuale direttore generale della Lega Pro.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 novembre 2024 alle 18:41 / Fonte: Tuttosport.it
Autore: Redazione
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