Essere un punto di riferimento di una squadra di calcio ad appena 21 anni la dice lunga sulle qualità di cui si è in possesso. Angelo Talia è uno di quei giovani che nascono già col piglio degli esperti, dicono che sia un “giovane vecchio”, un po' come accadeva a Beppe Bergomi quando esordì in nazionale a neanche 19 anni. Al giovane centrocampista napoletano hanno già dato in mano le chiavi del centrocampo giallorosso e i numeri ne fanno ormai una sorta di veterano: le presenze in campionato tra i professionisti sono già 83, 48 nelle file giallorosse con 4 apparizioni in serie B, 35 nel Potenza in C. Una data che non potrà dimenticare è certamente quel 27 novembre del 2021, 18 anni appena compiuti, quando Fabio Caserta al 78' di Benevento-Reggina, anche se a risultato già acquisito (4-0), lo mandò in campo per un finale di partita tutto da ricordare. 

Lunedì sera ospite di Ottogol, il giovane centrocampista giallorosso ha espresso le sue opinioni sulla capolista del girone C di serie C, ovvero il suo Benevento: “Volevamo riscattarci di Messina e l'abbiamo fatto, dobbiamo solo migliorare fuori casa: ora col Sorrento dobbiamo portare a casa i 3 punti”. La connotazione giovane della squadra giallorossa si sublima proprio a centrocampo: lui e Prisco fanno 41 anni in due... “Con Antonio – dice – mi trovo benissimo, lo conosco sin da piccolo perchè abitavamo nello stesso paese. Poi ci siamo ritrovati a Benevento nel settore giovanile, infine in prima squadra. Abbiamo un feeling eccezionale, ma tutta la squadra è un gruppo unito, sono tutti ragazzi fantastici”.

Non è propriamente un uomo gol, ma in questo primo scorcio di campionato ha già centrato tre volte il bersaglio, uno in Coppa (col Taranto), due in campionato (contro il suo ex Potenza e il Latina): “Diciamo che sono in fiducia e ci provo anche da fuori. Pure l'anno scorso feci gol da fuori area contro la Carrarese nei play off. Cerco di lavorare e di affinare le mie qualità. Dicono che siamo belli da vedere? Credo di si. Forti non lo so. In ogni caso non siamo una squadra che si può montare la testa, manteniamo i piedi ben saldi a terra. Vogliamo continuare su questa strada, sono preziosi anche quelli che non giocano e che si allenano sempre a mille, grazie al mister”.

Tra i giovani è certamente quello più esperto, ma rimane umile come il primo giorno: “Dai più anziani c'è sempre da imparare, ma io stesso, se devo dare un consiglio ad un compagno più giovane, non mi tiro indietro. Perlingieri? Mi trovo benissimo in campo e fuori. Lui è molto altruista, fraseggia con tutti. Non segnava ed era un po' nervoso come accade a tutti gli attaccanti, l'abbraccio corale l'abbiamo fatto per questo”.

E' presto per fare previsioni, non se la sente di indicare le maggiori antagoniste del Benevento: “Catania, Avellino, Cerignola, Trapani, tutte possono essere pericolose, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e al nostro percorso”.

Il Benevento che stenta in campo esterno difetta di personalità? “Essere giovani o no per me non conta nulla, anche se dobbiamo guardare e ascoltare sempre i più esperti. Fuori casa dobbiamo fare uno step in più, anche quando non riusciamo a fare gol”. Ecco la ricetta di Angelo: “Non dobbiamo buttare palla avanti, non abbiamo una punta di struttura. Dobbiamo continuare a fare quello che facciamo in casa. La nostra forza è il fraseggio dal basso, entrare con tanti uomini in area. Tant'è che quando i difensori cominciano a cercare gli attaccanti con palle lunghe e ci saltano, noi centrocampisti cominciamo a ballare tra attacco e difesa e ci stanchiamo anche di più. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto”.

Sezione: Gli ex rossoblu / Data: Mer 16 ottobre 2024 alle 18:30 / Fonte: ottopagine.it
Autore: Redazione
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