Donato Macchia presidente del Potenza Calcio, poco avvezzo al calcio all'inizio, non propriamente tifoso, lo ammise candidamente alla conferenza stampa di presentazione quando il club fu acquistato dalle mani dell'onorevole Salvatore Caiata nel 2022, ora ama i colori rossoblu, «Il Potenza me lo porterò nella tomba» ama spesso dire, ora è un super tifoso e vive la partita con estrema tensione e poca tranquillità infatti, lo si vede spesso passeggiare da solo anche fuori dallo stadio Viviani durante i match in una sorta di trance agonistica. Di euro il Gruppo Macchia ne ha spesi sia per ripianare la debitoria esistente sia per migliorare le strutture del vetusto Viviani, area hospitality, uffici, riutilizzazione di aree abbandonate al loro destino, sia per rinforzare la squadra con grandi investimenti che però nei primi due anni di gestione hanno dato meno soddisfazioni sportive di quanto ci si aspettasse. Quest'anno, dopo la grande paura della salvezza nei play out con il Monterisi, oggi Guidonia Montecelio, dello scorso, ha dato mandato a Enzo De Vito, avocato conosciutissimo nel mondo del calcio per i suoi trascorsi, a rifondare la squadra e a Pietro De Giorgio la panchina. De Giorgio, al terzo anno con il Potenza, ha incominciato la sua prima stagione da coach principale e i risultati sono lusinghieri. 

Da questo punto si parte per commentare una stagione che dopo 20 partite vede il Potenza tra le grandi con calciatori ambiti e giovani lanciati insomma, un Potenza che piace, sciorina un bel gioco e fa punti, 35 a soli 8 punti dalla quota salvezza primo step di questa stagione. Alla conferenza stampa di fine anno il presidente rossoblu fa il punto sul passato e sul futuro, un dialogo interessante e pieno di spunti.

La "famiglia" Potenza. «Questa conferenza stampa è per noi motivo di grande soddisfazione, poiché i risultati sono evidenti. Ringrazio innanzitutto mio figlio Nicola, il nostro direttore sportivo Enzo De Vito, i giocatori, lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano per il Potenza Calcio. Un ringraziamento va anche alla stampa: il confronto schietto e costruttivo è sempre fondamentale, così come le critiche, purché siano basate su dati oggettivi e mirate a migliorare.Dal nostro arrivo nel calcio professionistico nel giugno 2022, abbiamo costruito un progetto solido, che non si limita al campo di gioco, ma si basa su organizzazione, crescita delle competenze e una visione a lungo termine. I risultati ottenuti confermano che siamo sulla strada giusta, ma siamo consapevoli di dover fare ancora di più. Ogni giorno lavoriamo per migliorare, sia sul piano tecnico che gestionale. Un aspetto di cui siamo particolarmente orgogliosi è il settore giovanile, guidato da Giuseppe Lolaico, che riveste un ruolo cruciale nel nostro progetto. Attualmente, il Potenza Calcio coinvolge quasi 110 persone che contribuiscono con impegno e professionalità. Dobbiamo crescere ancora, ma la crescita è possibile solo se tutti la desiderano, non solo la società. È fondamentale che ci sia uno straordinario senso di appartenenza condiviso, anche da chi non frequenta lo stadio. Ringrazio chi si impegna per incrementare la presenza allo stadio, ma voglio ribadire che il calcio non si sostiene solo con gli incassi al botteghino. Un campionato si realizza grazie alla solidità economica e alla capacità di investire con lungimiranza».

Il progetto collettivo. «Il senso di appartenenza deve coinvolgere tutti, anche chi non frequenta lo stadio. Ringrazio chi si impegna per aumentare la presenza allo stadio, ma voglio sottolineare che il calcio non si regge sugli introiti al botteghino. Un campionato si sostiene solo con una solida capacità economica e con investimenti mirati. Proprio per questo, pochi giorni fa, abbiamo garantito il pagamento degli stipendi di novembre. Non tutte le società ci riescono, ma noi affrontiamo le sfide senza accumulare debiti, rispondendo con fatti concreti. Un ringraziamento speciale va ai nostri straordinari partner commerciali, ormai parte integrante della famiglia del Potenza Calcio. Il nostro progetto non si basa su "un uomo solo al comando", ma su un lavoro collettivo. Il Potenza è un patrimonio di tutti: i presidenti e le società passano, ma la squadra e la passione dei tifosi, soprattutto quelli della curva, rimangono immutati. Ricordo ancora quando, nell’agosto di qualche anno fa, al Viviani, decidemmo di intervenire per il bene della città. Non abbiamo preso in mano il Potenza Calcio per interesse personale, ma per responsabilità verso una comunità che non meritava ulteriori delusioni. Io e mio figlio Nicola ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa e, con il supporto di tutti, stiamo portando avanti questo progetto. Gli obiettivi si raggiungono insieme. Il nostro è quello di rendere il Potenza Calcio un club rispettato e riconosciuto a livello nazionale. Oggi siamo stimati non solo in Lega Pro, ma anche tra i club di Serie B e, in alcuni casi, di Serie A. Questo risultato deve essere motivo di orgoglio per tutti noi. Sul campo, stiamo crescendo e imparando dai nostri errori. L’anno scorso abbiamo pagato il prezzo dell’inesperienza, ma quest’anno siamo più consapevoli. Ringrazio i giocatori e tutti coloro che, con passione e dedizione, stanno contribuendo a far crescere il Potenza Calcio. Il vero spettacolo, alla fine, è quello che accade dentro e fuori dal rettangolo di gioco, alimentato dall’entusiasmo dei nostri tifosi».

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 28 dicembre 2024 alle 21:04 / Fonte: Potenza Calcio
Autore: Voceroca / Twitter: @tuttopotenza
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