Si riapre la partita del referendum che chiede di portare Matera in Puglia proposto alcuni mesi fa dagli ex senatori Tito Di Maggio e Corrado Danzi con l’associazione “Matera terra d’Otranto”. La Corte di Cassazione ha giudicato legittima la richiesta di referendum e indicato una procedura che dovrebbe consentire nel giro di poche settimane di perfezionare la domanda. “La richiesta di deliberazione del Consiglio comunale non è più necessaria perché giudicata da una sentenza precedente della Corte costituzionale incostituzionale. Appena avremo conferma che questo passaggio della procedura è superato andremo avanti. Pensiamo di poter completare entro la fine del mese la domanda e ricevere risposta per fine aprile” spiega al “Quotidiano” l’ex senatore Tito Di Maggio che poi ricostruisce i passaggi degli ultimi mesi, dal momento della presentazione della domanda al Comune per un referendum.

“Nell’opinione generale questa operazione promossa da me, Corrado Danzi e l’associazione Matera terra d’Otranto sembrava messa da parte. In realtà sapevamo che la procedura non è semplice e non sempre gli interlocutori sanno di cosa parlano. Noi abbiamo presentato al Comune la richiesta di referendum e ci hanno detto che senza regolamento comunale non si poteva dare seguito alla nostra richiesta. In realtà il Comune ci avrebbe dovuto dire che non erano titolati e che dovevamo rivolgerci ad altra sede” aggiunge ancora Di Maggio.

“Noi avevamo chiesto il referendum ex art.132 della Costituzione per cui ci siamo rivolti sulla materia del referendum all’ufficio ad hoc della Corte di cassazione e l’abbiamo interpellata. Due giorni fa la Cassazione ci dice che la richiesta è legittima ma di dover dare seguito ad una serie di procedure realizzate le quali si deve tornare da loro e da lì inizierebbe l’iter per la richiesta referendaria” continua ancora l’ex senatore.

«Noi non ci siamo mai fermati e siamo già entrati nella fase procedurale. La legge che ci viene indicata da seguire è quella n.352 del 25 maggio 1970. Io ho già richiamato la Corte di Cassazione e la persona delegata a seguirci perché sono già incappato nel primo ostacolo procedurale. Una delle cose che dovremmo portare alla Corte di Cassazione è una deliberazione del Consiglio comunale che faccia richiesta di referendum. Ma questo comma è stato abrogato dalla Corte costituzionale con una sentenza del 2004. Per cui non è più necessario passare dal Consiglio comunale perché è una norma dichiarata incostituzionale».

«Nel momento in cui avremo conferma che questa deliberazione non serve il resto della procedura è semplice e rapida. C’è da accompagnare la richiesta nominando alcuni delegati. Poi procederemo a presentare la domanda che contiamo di fare entro fine mese attendendo la risposta entro 30 giorni. Starà poi alla Corte di Cassazione girare la richiesta di referendum alla presidenza della Repubblica che ha il compito di doverlo indire nella prima occasione ritenuta utile».

La richiesta di referendum al Comune da parte dell’associazione “Matera terra d’Otranto” era stata presentata lo scorso 13 di ottobre e adesso stando alle risposte ricevute dalla Cassazione un’accelerata potrebbe arrivare per il via libera al referendum nel giro di poche settimane per poter procedere quindi poi all’effettuazione della domanda stessa che riaprirà un dibattito lungo sul ruolo che la città svolge oggi in Basilicata e sull’opportunità di poter far riferimento ad una diversa regione con pro e contro che potranno essere messi a quel punto sul tavolo.

Sezione: La Voce della Basilicata / Data: Gio 13 marzo 2025 alle 17:09 / Fonte: quotidianodelsud.it
Autore: Redazione
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