La riforma dei tornei calcistici europei a partire dalla stagione 2024/25 ha destato grande interesse. Le modifiche riguardano non solo il regolamento e la distribuzione dei premi, ma anche il numero di partite. Questi cambiamenti influenzeranno anche un altro aspetto dibattuto: la multiproprietà nel calcio.

Sempre più gruppi investono in club sparsi per il mondo con l'obiettivo di creare sinergie e modelli sostenibili. Questo coinvolge anche società di alto profilo come il Manchester City (con il City Football Group), il Milan (con RedBird, che controlla anche il Tolosa), il Chelsea (parte del gruppo dello Strasburgo) e il Lipsia, affiliato a Red Bull.

La UEFA ha sempre monitorato attentamente queste situazioni, soprattutto quando le squadre appartenenti allo stesso gruppo partecipano alle competizioni europee. L'articolo 5 del regolamento della Champions League stabilisce criteri chiari al riguardo.

In sintesi, nessun club partecipante alle competizioni UEFA può avere legami diretti o indiretti con altri club partecipanti. Questo include detenere azioni di altri club, essere socio di altri club o essere coinvolti nella gestione di altri club. Inoltre, nessuna persona fisica o giuridica può avere il controllo o l'influenza su più di un club partecipante alle competizioni UEFA.

Se due o più club non rispettano questi criteri, solo uno di essi può essere ammesso alle competizioni UEFA. Inoltre, le società non ammesse vengono sostituite da altre squadre che soddisfano i criteri di ammissione.

Con il nuovo formato delle coppe europee, i passaggi da una competizione all'altra sono stati eliminati, il che ha portato ad alcune modifiche nell'articolo 5. Questo significa che la multiproprietà sarà tollerata anche tra club che partecipano a competizioni simili, come la Champions League e l'Europa League, o l'Europa League e la Conference League.

Sezione: Dall'Italia e dal Mondo / Data: Mar 26 marzo 2024 alle 17:04 / Fonte: notiziariocalcio.com
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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