Un film con sceneggiatura simile alle precedenti versione esterne, ma con finale horror. Il Taranto anche a Potenza cede quasi per abitudine, non basta una minima organizzazione e un impegno mediamente profuso nella prima mezzora per evitare la sesta sconfitta fuori casa, la più pesante sul piano numerico. Si è persa la faccia oltre ai tre punti. Spesso si era indicato nei cali nella seconda frazione il terreno dove convergere le ragioni delle cadute. Qui c'è l'imbarazzo della scelta del periodo di riferimento. Senza Varela (fine carriera), Fabbro (caviglia) e Ardizzone (verso il Guidonia in D), Gautieri ha rinunciato anche al capitano Matera arresosi per un problema durante il riscaldamento. Il tecnico rossoblù ha inserito al suo posto Iervolino, adottando un 3-5-2 fluido con l'obiettivo di arroccarsi e ripartire. Giovinco in appoggio a Zigoni, Papazov tornato titolare in difesa, in mezzo Schirru regista per aggiungere mobilità al reparto. Potenza con il solito 4-3-3: non c'è Caturano infortunato (al suo posto Selleri), a centrocampo confermato il giovane Ferro. Riggio è l'ex di turno. Orario anticipato alle 15 per le problematiche idriche che stanno colpendo una ventina di comuni della Basilicata costretti a razionare l'acqua in determinati periodi della giornata. Il Taranto, fresco e giovane negli interpreti, vuole pressare alto e prova anche a comandare dando ampiezza al suo palleggio. Nei lucani Felippe calamita ogni possesso con il suo mancino. Da un suo errore, però, nasce un contropiede con tiro finale di Mastromonaco a lato. Il segnale è evidente: il Taranto quando può, vuole pungere e in avvio i duelli sono spesso favorevoli ai rossoblù. Quando D'Auria vince un contrasto con Shiba, può scaturire un destro che Del Favero al 16' manda in angolo. Il duello si ripete cinque minuti dopo: l'esterno offensivo potentino si inserisce in area ionica e scarica sul portiere ospite il potente diagonale. La difesa che aveva tenuto in origine, comincia a prestare il fianco ad ogni azione del Potenza. Il Taranto trova sfogo a destra grazie al solito Mastromonaco, Giovinco sbaglia tecnicamente qualche volta di troppo, lo spauracchio Schimmenti è ben controllato. Zigoni va in gol con un dolce pallonetto al 35' ma c'è fuorigioco. Non c'è offside tre minuti dopo quando un lancio casuale trova D'Auria smarcato sulla destra, la difesa ionica è salita con ritardo e l'assist radente trova Selleri in area piccola comodamente libero per toccare la palla dell'1-0. Il Taranto non sa che la partita sta sfuggendo di mano. Schimmenti entra in partita: doppio dribbling su Papazov, cross breve e Selleri si mangia la doppietta personale. Del Favero, come spesso capita, ci mette una pezza. Sull'angolo seguente, Schirru tocca con un braccio e l'arbitro assegna il rigore. D'Auria trasforma. Un po' di orgoglio va almeno mostrato, il Taranto in avvio di ripresa alza il baricentro e conquista una serie di corner. Una scossa emotiva che si espande a macchia d'olio, senza raggrumarsi in modo concreto. D'Auria manca ripetutamente il tris. Entra Marong per Papazov ancora non al meglio. Giusto il tempo per assistere al 3-0 di Felipe autore di un potente sinistro dal limite. Il Potenza si diverte e prova la goleada contro un Taranto ormai in disarmo tecnico e mentale. Milesi fa poker su azione d'angolo, Schimmenti fa cinquina in contropiede. E' l'ultimo colpo da incassare di un pomeriggio triste e domenica il calendario dice Avellino per una nuova trasferta da brividi.

Sezione: Calcio News / Data: Gio 31 ottobre 2024 alle 19:19 / Fonte: cronachetarantine.it
Autore: Redazione
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