"Nessun valore, nessun colore”: la maglietta bianca del Lecce, senza stemma, logo e colori sociali per protestare contro il mancato rinvio della partita con l’Atalanta a seguito della scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita, è un atto d’accusa trasmesso in mondovisione contro la disumanità della Lega e di questo calcio moderno, che passa sopra anche ai morti. Siamo tutti vicini a una squadra, una città intera, che si è stretta nel dolore. E quindi la protesta, silenziosa, civile, non può che essere rispettata.L’hanno fatto come forma di protesta contro la Lega Serie A – l’associazione delle squadre del principale campionato di calcio maschile – che ha deciso di non rinviare ulteriormente la partita nonostante la richiesta del Lecce, che da giovedì è in lutto per Graziano Fiorita, fisioterapista morto d’infarto a 47 anni mentre era in ritiro con la squadra a Coccaglio (Brescia).

La partita avrebbe dovuto svolgersi venerdì sera ed era stata rimandata a domenica dalla Lega su richiesta del Lecce. In un comunicato pubblicato domenica dalla squadra però si spiega che il corpo di Fiorito si trova ancora «a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno» e che per questo il Lecce aveva chiesto di rimandare ulteriormente la partita. Nel comunicato si legge che la squadra ha deciso di giocare comunque, ma che tornerà a indossare la sua maglia «quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

Il Lecce ha definito la decisione della Lega «terribilmente irrispettosa» e le ha contestato che «in altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli».

Sezione: Mondo Calcio / Data: Lun 28 aprile 2025 alle 17:04 / Fonte: ilpost.it
Autore: Redazione
vedi letture
Print