B: "Ma quando ci vorrà?"
P: "Nessuna preoccupazione, siamo in tempo".
B: "Ma in tempo per cosa, doveva essere già finito..."
P: "Si ma la burocrazia, le casse comunali, le imprese, il freddo, la pioggia il troppo caldo, le ferie e le elezioni"
B: "Ah, giusto va bene, a Potenza i tempi sono più o meno questi e non sarà pronto per inizio campionato...
P: "Ma scherziamo? sarà tutto pronto"
B: "...e i seggiolini?
P: "Alcuni li prendiamo dalla tribuna coperta nella zona 'oscurata' dal palo dell'illuminazione"
B: "Benissimo, anche se così diminuisce la capienza... ma la pensilina della circolare rossa destra della tribuna laterale, rimarrà lì? E il PEF... il PIF e il POV?"
P: "Mi scusi ho un impegno urgente... A proposito domenica e lunedì si vota, mi raccomando si ricordi di noi"

Quello riportato è un dialogo immaginario tra un "banomo" (B) che si aggiorna sui lavori dell'ex gradinata e un politico (P) (di qualunque schieramento Nord, Sud, Est, Ovest... Sia chiaro, senza alcun riferimento a fatti o persone reali), ma potrebbe valere per qualsiasi opera pubblica in manutenzione o in costruzione in questa città. Fortunatamente non è un problema solo di Potenza, mal comune mezzo gaudio (che bello!) ma qui a volte non si capisce il nesso logico di alcune decisioni. Se avete gli SMS dell'Acquedotto lucano non passa giorno che non squilli la suoneria con il solito messaggio: "Per un guasto improvviso, erogazione sospesa..." con tanto di indirizzo e orario di della durata dei lavori... che puntuali come non mai iniziano, notte o giorno che siano. Che sfiga! appena rifatto il manto e già "spertusato" più di una volta con dei rattoppi... rappezzati alla meno peggio. Copriamo con un velo pietoso i lavori per la fibra... ingiudicabili.

Fortunatamente la kermesse elettorale sta per finire e avremo il ballottaggio che porterà alla fine uno tra Fanelli e Telesca, in rigoroso ordine alfabetico, a curarsi dei potentini per cinque anni... bene o male si vedrà, anche se la campagna elettorale basata più sui "sabotaggi" e gli "insulti" che sui programmi e la città lascia qualche dubbio. Ah se si potesse applicare una sorta politiquette, come propone la scrittrice americana Nadia Asencio, ma alla fine c'è sempre una città da ricostruire nelle strutture e nell'animo dei suoi cittadini ormai abbattuto e senza forza e speranza. Ecco magari al vincitore che sia Fanelli o Telesca chiediamo proprio questo: ricostruire la voglia di vivere e partecipare la città ed esserne orgogliosi. Difficile? Certo. Impossibile? Assolutamente no. Basta fare, nella maniera migliore, il possibile ed essere chiari, al potentino basta già questo.

[Voceroca]

Sezione: Editoriale / Data: Mar 18 giugno 2024 alle 16:40
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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