Il Direttore Generale del Picerno Vincenzo Greco si è soffermato sul progetto della squadra melandrina per il prossimo campionato, un'intervista rilasciata a TuttoC che ha toccato più punti e che riportiamo.

Un attaccante esperto da doppia cifra e un difensore centrale importante di categoria. Sono i profili che il Picerno sta cercando in questi giorni di mercato. Il club rossoblù, in queste settimane, ha lavorato con molta solerzia e a breve annuncerà tre acquisti già fatti. TuttoC.com ha parlato del mercato dei lucani e della Serie C più in generale con il direttore generale del Picerno, Vincenzo Greco.

Come procede il vostro mercato?
"Ho iniziato a lavorare con grande anticipo e questo mi ha permesso di chiudere positivamente alcune trattative che avevo intavolato già negli ultimi mesi del campionato. Aspetto il primo luglio per ufficializzarle ma posso dire che abbiamo preso un terzino destro classe 2004, un difensore centrale giovane ma che ha già giocato in serie C e un attaccante esterno più grande, un profilo importante per la categoria. E siamo in cerca anche di un altro difensore centrale, più esperto, e di una prima punta che assicuri la doppia cifra. Contatti ce ne sono tanti ma ancora non abbiamo chiuso con nessuno".

Si parla di un possibile accordo con Polidori...
"È un profilo che sto seguendo, uno dei nomi sulla nostra lista. Con lui c'è stata una chiacchierata ma ci sono anche altre prime punte nel mirino. Oltre a segnare, cerchiamo un giocatore che abbia personalità, che diventi un punto di riferimento nello spogliatoio. Per questo a livello economico alzeremo un po' l'asticella per arrivare all'attaccante, puntando su un giocatore affermato per la categoria".

Che rosa sarà?
"L'obiettivo del progetto tecnico è di ringiovanire la rosa: avevamo a scadenza Ferrani, D'Angelo, Reginaldo e Dettori, tutti over. Abbiamo deciso di non continuare con loro perché cerchiamo profili esperti ma con un'età minore. Tra di loro, a proposito, Dettori ha scelto di iniziare la carriera di allenatore e gli abbiamo dato la possibilità di partire dalla nostra Under 17.
Vogliamo un giusto mix tra over e under ma, in quest'ultimo caso, cerchiamo ragazzi che hanno già nel curriculum anni importanti in questa categoria. Vogliamo puntare su giovani di nostra proprietà: non vogliamo abbassare l'età media semplicemente per risparmiare, chi arriverà qui dovrà mettersi in mostra con la speranza di essere poi chiamato da un club di categoria superiore".

Un po' come sta avvenendo con tre dei vostri giovani...
"Il più seguito e richiesto è Kouda, poi c'è grande interesse per Pagliai e De Cristofaro. Ci sono grandi attenzioni su questi tre ragazzi da parte di club di A, B e dalle big di C. La nostra società è solida, non ha bisogno di monetizzare per poter vivere. Quindi devono esserci le condizioni giuste per cedere il giocatore. Però è questo il modello gestionale che intendiamo: valorizzare ragazzi bravi che potranno affermarsi in categorie superiori".

Continuate a parlare di salvezza. Eppure dopo il sesto posto dell'anno scorso facciamo un po' fatica a crederci.
"Io continuo a parlare sempre di salvezza perché, pur essendo una società molto solida in Serie C, bisogna ricordarsi che il nostro non è un contesto da grandi squadre, il Picerno è una realtà medio-piccola. Per questo bisogna raggiungere la quota salvezza come primo obiettivo. Una volta ottenuta la permanenza in C si potrà puntare a nuovi obiettivi. Poi è chiaro che il club è ambizioso, il presidente è ambizioso, tutti noi lo siamo e vogliamo migliorarci sempre. L'anno scorso ci siamo giocati il terzo posto fino all'ultima giornata col Pescara, purtroppo siamo arrivati un po' cotti ai playoff anche a causa degli infortuni. Però bisogna rimanere con i piedi per terra e lavorare sodo. Salviamoci e poi vediamo".

Si riparte da mister Longo: l'anno scorso l'inizio non fu dei migliori, poi però il girone di ritorno fu fenomenale.
"L'anno scorso siamo partiti con un allenatore nuovo che non conosceva la categoria e c'è stato un gran pizzico di sfortuna: giocavamo bene ma non ci girava bene quasi niente, prendevamo pali e traverse in quantità e i risultati non arrivavano. Ma abbiamo continuato a dare fiducia al mister e al suo staff visto che il rapporto con i giocatori era ottimo e vedevo che aveva la squadra in mano. E direi che abbiamo fatto bene: abbiamo ingranato ed è andata benissimo, come testimonia il sesto posto finale".

Una delle vostre particolarità è che il vostro patron, Donato Curcio, vive negli Stati Uniti. 
"Il presidente dovrebbe venire a trovarci per metà luglio: abbiamo un'amichevole prestigiosa con la Salernitana e dovrebbe esserci. La distanza, in realtà, è solo geografica: lo sento quasi quotidianamente, è sempre attento a tutto, dettagli compresi, non ci fa mai mancare nulla: è come se fosse tutti i giorni a Picerno. E sono onorato di aver avuto piena autonomia nella gestione della società: questa cosa mi gratifica e spero di riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti". 

Lei è da oltre vent'anni nel mondo del calcio: anche quest'anno, come gli altri, c'è sempre chi non riesce a iscriversi. Anzi, ormai è l'iscrizione a fare notizia...
"Ho detto al mio addetto stampa di non comunicare che avevamo iscritto la squadra perché per noi era la normalità. Ora fa notizia ma non è il nostro caso, grazie a Dio. Noi il 28 maggio, con quasi un mese d'anticipo, abbiamo presentato la domanda. Il problema in C è gestionale: alcune società medio-piccole contrattualizzano giocatori a cifre impensabili per questa categoria, a meno che tu non sia una big. Ognuno è libero di fare quello che vuole, però per me certe pratiche, seppur legali, non rientrano all'interno di una gestione sana e corretta. Questa dovrebbe essere la Lega della formazione, servirebbe puntare sui giovani. Poi però sento che c'è chi è grande come noi e spende 150mila euro netti per un giocatore, non meravigliamoci che non riesci a essere sostenibile. Dobbiamo imparare a esserlo non grazie ai contributi di Lega e Federazione ma grazie alla gestione che ogni società deve avere. Sono contrario al taglio delle squadre, da tanti anni ne sento parlare, si è già passati da 90 a 60 e i problemi sono rimasti gli stessi. Non è un problema numerico, è il tipo di gestione che hai. Una miglior ripartizione dei diritti TV potrebbe aiutare ma vedo tanti presidenti che più aumentano le entrate e più aumentano le uscite. In tanti si fanno prendere un po' la mano e sottoscrivono contratti importanti che non hanno senso in questa categoria".

Sezione: Qui Picerno / Data: Gio 29 giugno 2023 alle 16:49 / Fonte: TuttoC
Autore: Redazione / Twitter: @tuttopotenza
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