Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Aldo Agroppi, ex-calciatore, allenatore ed opinionista tv in RAI. Aveva 80 anni ed era ricoverato da qualche giorno in ospedale nella sua Piombino, in provincia di Livorno.

La notizia è stata diffusa nelle prime ore del mattino. Una bandiera del Torino, con 278 presenze, 20 gol e lo storico Scudetto della stagione 1975/76, cui si aggiungono 2 Coppa Italia nel 1968 e nel 1971. Oltre alla maglia granata, ha vestito anche quelle di Perugia, Potenza e Ternana. È sotto la Mole, però, che ha lasciato il cuore: "La mia vita in maglia granata è stata meravigliosa e non ho rimpianti per non aver giocato in grandi club". Vanta anche 5 presenze con la maglia della Nazionale, a cavallo tra il 1972 e il 1973.

Da allenatore inizia con le giovanili del Perugia e poi passa alla prima squadra, con la quale detiene ancora oggi il record di una sola sconfitta in tutto il campionato in Serie B, datato stagione ’84-’85. Prima, nel 1982, porta il Pisa di Anconetani in Serie A. In panchina l’esperienza più forte è sicuramente quella con la Fiorentina, guidata prima nel 1985-86 e poi nel nefasto 1993, quando rileva la squadra al sesto posto dal suo maestro, Luigi Radice, ma infila una serie negativa di risultati (3 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte) che lo portano inevitabilmente all’esonero a poche giornate dalla conclusione del campionato. Subentreranno Chiarugi e Antognoni che non potranno evitare la retrocessione, dopo cinquantaquattro anni, in serie cadetta. Proprio con Antognoni, bandiera Viola, i contrasti più forti quando lo allenava ancora. Nel marzo del 1986 ci volle l’intervento di Daniel Passarella per evitare una rissa all’esterno del Franchi con la tifoseria. In un’intervista raccontò: “Avevo la polizia sotto casa, mia moglie non era libera nemmeno di andare a fare la spesa e i miei figli di andare a scuola. Ogni giorno all’allenamento c'erano due ali di folla che mi volevano picchiare. Per fortuna che c'era Passarella che mi aiutava e si schierava dalla mia parte. Eppure, nonostante tutto, quell'anno arrivammo quarti in campionato. Oggi saremmo in Champions". Era lo zio di Andrea Luci, centrocampista e capitano del Livorno, oggi purtroppo sprofondato in Serie D dopo anni d’oro culminati con la partecipazione all’Europa League 2006-2007, rimasta nella storia per il gol del portiere Marco Amelia contro il Partizan Belgrado.

Sezione: Dall'Italia e dal Mondo / Data: Gio 02 gennaio 2025 alle 14:08 / Fonte: Libero Quotidiano
Autore: Redazione
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