TARANTO - Chiarezza e trasparenza, questi sconosciuti. La Apex di Mark Campbell proprio non ce la fa a gestire in maniera adeguata la comunicazione. Non sa mettere insieme neppure un comunicato stampa per chiarire quanto accaduto nelle scorse ore, dopo il mancato closing del 13 dicembre scorso che getta pesanti ombre sul futuro del Taranto Fc 1927. Parlano tutti, tranne chi dovrebbe dare spiegazioni. 

Anche l'ennesimo annuncio è stato disatteso. Nella giornata di ieri, infatti, circolavano voci insistenti su un possibile intervento del rappresentante della società americana che doveva acquisire il club rossoblù. Niente di tutto questo si è puntualmente verificato. Ciò che più meraviglia, invece, è che la Apex avrebbe chiesto altri due giorni alla vecchia società per provare a chiudere, ma, da quanto TarantoToday ha appreso, Giove non sarebbe disposto a concedere altro tempo. Del resto, anche se ci riuscisse, la presunta solidità finanziaria della Apex è in fortissima discussione.

Lo era già all'inizio in realtà, e la conferma è arrivata con i continui rinvii per la presentazione della fideiussione di 350mila euro. Dunque i professionisti dietro la Apex avrebbero sbagliato i conti, intesi quelli su cui versare le somme necessarie per sbrigare la pratica. I conti societari di Giove sarebbero bloccati - sostiene Apex -, ma lo avrebbero scoperto tardi. Si fa fatica a crederlo. Come si fa fatica a credere che dietro Campbell ci siano realmente due soci quotati in borsa, dal momento che le cifre per l'acquisizione del Taranto Fc 1927 (Apex ha parlato di circa un milione di euro, compreso quello che avrebbe già versato) non dovrebbero essere fuori portata per un gruppo che ha promesso la Serie A. E se davvero il problema fossero i conti bloccati, corre l'obbligo di ricordare che la trattativa per l'acquisizione di un club - in questo caso - dovrebbe essere pianificata, approfondita in ogni aspetto: non è come andare al supermercato e trovarsi alla peggio la cassa chiusa dopo essere stati in fila ad aspettare.  

I giochi, quindi, sarebbero chiusi, con l'aggravante che domani, lunedì 16, c'è la scadenza del pagamento degli stipendi: una nuova penalizzazione pende sulla testa del Taranto, tramortito già dal -10 che lo ha inchiodato all'ultimo posto in classifica. Il bonifico, questa volta, è partito in tempo? I dubbi ci sono, a voler essere equilibrati nel giudizio.

Intanto, l'avvocato Di Stefano fa sapere di essere "vicino a Giove, pronto a sostenerlo per salvare la stagione e rimandare ogni eventuale discorso a giugno". "Siamo amici da anni, per questioni legate al lavoro: lui ama il Taranto - ha detto - e io non posso accettare che Campbell abbia fatto al Taranto quello che ha già fatto in due occasioni con Falkirk e Sunderland. Sapevo che sarebbe finita così, la responsabilità è soprattutto di una parte della stampa che ha dato credito a Campbell, che gestisce una scatola vuota. Sono pronto a denunciare questo comportamento, e se dovessi aiutare Giove la prima cosa che farei è presentare ricorso per la possibile penalizzazione, perché ci sono ragioni di forza maggiore che hanno impedito il pagamento degli stipendi nei tempi stabiliti, e la responsabilità è di Campbell".

Ma Di Stefano va oltre: "Con mio figlio Gianluca stiamo valutando come sostenere, attraverso il nostro Legacy Trust, Giove e il Taranto. I miei figli spingono per un intervento, io non amo il calcio, non conosco neppure la regola del fuorigioco, ma non è ammissibile quello che la Apex ha fatto col Taranto. Nelle prossime ore decideremo come procedere".

Sezione: Calcio News / Data: Dom 15 dicembre 2024 alle 17:29 / Fonte: tarantotoday.it
Autore: Redazione
vedi letture
Print