Seconda trasferta stagionale per i rossazzurri di mister Camplone, che domenica pomeriggio varcheranno i cancelli dell'”Alfredo Viviani” per sfidare il Potenza. I leoni rossoblù hanno concluso lo scorso campionato da imbattuti nei quattro confronti totali contro gli etnei, uscendo tra gli applausi nella gara di ritorno dei playoff disputata al “Massimino”. Intercettato in esclusiva dai nostri microfoni, l’esterno offensivo in forza ai lucani Antonio Isgrò ha espresso le proprie opinioni e sensazioni in vista del match contro il Catania.
Dopo una lunga militanza in squadre dilettantistiche siciliane in estate è arrivata la chiamata del Potenza: quali obiettivi personali ti sei prefissato?
“Grazie al mister Raffaele ho avuto la grossa chance di poter approdare al Potenza e testare le mie qualità nel professionismo. Con lui c’è stata subito sintonia, gli son piaciuto sin dai tempi dell’Igea Virtus e per questo lo ringrazio. Ho ricevuto parecchie richieste in Serie D quest’estate e l’anno scorso: il Corigliano, dove ho vinto il campionato di Eccellenza della Calabria, mi aveva già riconfermato in rosa ma la chiamata del Potenza ha sparigliato tutte le carte in tavola ed era davvero impossibile da rifiutare. In questa esperienza voglio dare il massimo, non ho nulla da perdere ma tutto da guadagnare a dispetto dell’età. La prima giornata l’arbitro mi ha già annullato un gol, però diciamo che a me piace più mettere i compagni in condizione di far gol, grazie ai miei assist, anche se spesso questo mi viene rimproverato. Un po’ di sano egoismo, nel mio ruolo, forse non guasterebbe e sto lavorando per migliorare ed essere più cattivo proprio sotto porta. Se ho alcuni modelli di riferimento nel calcio dei grandi? Beh, sono un mancino che gioca a piede invertito come esterno d’attacco quindi spesso mi paragonano a Robben e Salah. Guardandoli un po’ mi rivedo in loro, ovviamente con le dovute proporzioni (ride, ndr)”.
Tu sei siciliano di Milazzo, quindi giocare contro il Catania per te sarà quasi come un derby: quali sensazioni proverai in questa sfida?
“Sì, nel corso della prima gara di Coppa Italia ho ricevuto un pestone, piano piano sto recuperando anche se attualmente non sono al 100%. Contro il Catania, però, ci voglio essere, mi sto allenando tutti i giorni con costanza e dedizione. Le sensazioni, sicuramente, sono belle: la storia del Catania parla da sola, giocare contro calciatori più che importanti per me è motivo d’orgoglio. Io in passato ho giocato negli allievi Nazionali della squadra rossazzurra, praticamente ai tempi di Riccardo Gaucci presidente. Dall’Oglio? Sì è un mio conterraneo, anche se conosco più il fratello che ha giocato con me mentre con Jacopo non ho mai giocato nè insieme nè da avversario purtroppo. Domenica, quindi, sarà una prima volta speciale: lui è stato sfortunato per via degli infortuni, io sono arrivato tardi in Serie C ma spero che Jacopo possa fare un ottimo campionato e riscattarsi dalle ultime stagioni tribolate. Siamo due ragazzi che, credendo nei propri mezzi, si sono costruiti da soli”.
La filosofia di gioco di Camplone è molto vicina a quella di Raffaele: entrambi concedono, spesso e volentieri, qualcosina di troppo dietro. Cosa ne pensi a riguardo?
“Catania e Potenza sono squadre molto simili a mio parere. Entrambe giocano un calcio offensivo, a volte sembra che si conceda troppo in difesa ma secondo me non è così ed è quasi fisiologico. Sarà una bellissima partita, conterà principalmente la voglia, la grinta ed il coraggio più che i nomi in distinta. Chi ha più fame porterà a casa l’intera posta in palio, i particolari quindi faranno realmente la differenza. Il Catania ha nomi importantissimi come Sarno e Lodi, che sono calciatori di categoria superiore. L’anno scorso gli episodi hanno premiato il Catania nella lotteria dei playoff, da parte nostra c’è voglia di rivalsa mentre sono sicuro che il Catania vorrà sfatare il tabù e provare a batterci per la prima volta. Di Piazza, in tutte le occasioni che gioca contro il Potenza, fa sempre gol: speriamo che almeno stavolta non segni… (ride, ndr)”.
Un altro calciatore che è arrivato tardi a coronare il proprio sogno è Emanuele Catania…
“L’età è relativa e quello di Lele Catania è un caso emblematico: quando era a Biancavilla abbiamo giocato contro diverse volte. E’ un ragazzino nonostante l’età anagrafica, credo che più dell’aspetto fisico sia fondamentale avere la giusta voglia mentale ed essere giovani dentro. Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna, ed io, per varie vicissitudini, ne ho avuta poca. Fino a 25 anni, per esempio, a causa dell’articolo 25, sono rimasto vincolato con un club nei dilettanti e questo ha un po’ frenato la mia crescita. Ma ormai è acqua passata”.
Ultima domanda: ti chiedo che stagione sarà per il Potenza e come vedi la corsa promozione nel girone C?
“Ragioniamo partita dopo partita, senza fare progetti a lungo termine perchè vedo un campionato abbastanza tosto. Il Bari, ad esempio, ha perso per 1-3 in casa con la Viterbese: quest’anno a mio avviso non c’è una squadra che ammazzerà il campionato e chiunque può arrivare in alto. La Ternana ha qualcosina in più sulla carta, ma se tu in campo pedali e ti sacrifichi puoi colmare il gap tecnico. L’obiettivo principale, ovviamente, è arrivare almeno ai playoff, cercando di chiudere il campionato nella miglior posizione possibile. Potenza sorpresa in stile Juve Stabia? Perchè no, c’è un gruppo di calciatori che è stato riconfermato in blocco e nello spogliatoio si respira grande umiltà, specie da senatori come Giosa, Emerson o Franca. Da loro sto imparando molto, sono professionisti al 100% oltre che delle bravissime persone. Subito mi hanno messo allo stesso livello loro, nonostante arrivassi da una categoria inferiore”.
Autore: Redazione TuttoPotenza / Twitter: @tuttopotenza
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